28 Aprile, 2024
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E’ morto Renzo Gattegna, ex presidente delle Comunità Ebraiche

Avrebbe compiuto 81 anni il 30 novembre e aveva contratto il covid. Noemi Di Segni: “Un grande esempio di come si è profondamente ebrei nella vita istituzionale, relazionale, professionale e familiare”. Il rabbino capo di Roma Riccardo Di Segni: “Dedizione costante e stile pacato ma deciso e mai rinunciatario”. Il premier Conte: “E’ stato un faro”

E’ morto a Roma Renzo Gattegna, già presidente dell’Unione delle Comunità ebraiche italiane (Ucei) che ha guidato per dieci anni, fino al 2016. Gattegna aveva contratto il covid, le sue condizioni si sono aggravate e oggi si è spento all’ospedale Israelitico a causa di un ictus. “Il suo ultimo respiro e sguardo sono stati quelli di sempre – dice la presidente dell’Ucei Noemi Di Segni – quelli di chi ha guidato le comunità ebraiche italiane con rettitudine, professionalità e infinita dedizione, con visione e determinazione per far conoscere l’immensità del nostro popolo e delle nostre tradizioni, per essere in ogni momento e luogo di esempio agli altri. Un esempio di come si è profondamente ebrei nella vita istituzionale, relazionale, professionale e familiare”. Si uniscono al cordoglio, sottolineando lo spessore della figura, il Rabbino capo di Roma Riccardo Di Segni e la presidente della Comunità ebraica di Roma Ruth Dureghello.

 La comunità ebraica saluta “un galantuomo”

“Renzo Gattegna nel corso della sua vita è stato capace di affiancare una prestigiosa attività professionale di avvocato con un impegno costante nelle organizzazioni ebraiche, iniziato con i gruppi giovanili e proseguito con i consigli comunitari e dell’Unione delle comunità di cui è diventato presidente – afferma Riccardo Di Segni – la sua attività si è caratterizzata per la dedizione costante e per uno stile pacato ma deciso e mai rinunciatario, cercando sempre di mettere d’accordo le diversità e costruire insieme, guidato da una forte fede nei valori e nelle istituzioni che amministrava e rappresentava”.

“Appena poche ore – dice ancora la presidente dell’Ucei Noemi Di Segni – e ci sentiamo soli e frastornati cercando di mettere assieme infiniti ricordi e momenti che hanno visto Renzo sempre presente con garbo, saggezza, eleganza, interesse all’altrui pensiero, desideroso di affermare verità e giustizia. A Ilana la moglie, ai suoi figli Roberto e Daniel, alle nuore, alle nipoti e al nipotino il nostro immenso abbraccio, partecipi dell’infinita perdita e dolore. Che il suo ricordo sia di benedizione come è stato il suo fare costante e infinito”.

“Si è sempre speso per difendere la causa ebraica e d’Israele – rileva Dureghello – era un galantuomo. Una guida sempre contraddistinta da un forte senso di appartenenza e grande generosità. Figura istituzionalmente riconosciuta, ha reso l’ebraismo italiano interlocutore per l’intera società civile. Se ne va un altro uomo di grande spessore, lasciando un vuoto in tutti noi. In questo momento difficile esprimo la mia vicinanza alla moglie e ai figli. Il ricordo di Renzo e i suoi insegnamenti rimarranno per sempre impressi nei nostri cuori”.

L’impegno per una società più giusta

Avvocato civilista, Gattegna, nato a Roma il 30 novembre 1939, fin da giovane aveva saputo coniugare la sua professione di giurista con l’impegno in difesa dello Stato di Israele, ricoprendo negli anni diversi incarichi, sia come consigliere della Comunità ebraica di Roma che come consigliere dell’Ucei. Le sue riconosciute capacità di dialogo e mediazione lo avevano portato poi alla guida dell’Ucei, della quale è stato presidente dal 2006 al 2016. Un ruolo che ha sempre rivestito ponendo grande attenzione alla difesa del principio di laicità dello Stato, all’eguaglianza delle minoranze, impegnandosi a combattere l’estremismo e l’ideologizzazione dei valori religiosi e a contrastare ogni tipo di isolamento delle comunità ebraiche all’interno delle società nazionali. È stato il primo leader dell’ebraismo contemporaneo ad essere stato inserito tra le voci dell’enciclopedia Treccani.

Le ultime generazioni, “nate e cresciute dopo il 1945 – scriveva nel suo primo editoriale sul numero zero di Pagine Ebraiche – godono del privilegio di essere sempre vissute in un Paese libero e democratico e hanno scoperto il gusto e il valore del conoscere, dell’essere conosciuti e del comunicare. Il modo migliore per consolidare i diritti fondamentali è certamente quello di esercitarli nella loro pienezza”. Da questo, aggiungeva, “può nascere la pacifica convivenza, la reciproca comprensione, il rispetto delle diverse culture e, in definitiva, un futuro migliore”.

Il cordoglio della politica

Innumerevoli le testimonoanze di cordoglio e partecipazione per la scomparsa di Renzo Gattegna. Dal premier Giuseppe Conte che su twitter scrive: “La sua autorevole guida, sempre improntata al dialogo e al confronto, è stata un faro non solo per l’ebraismo italiano ma per tutta la nostra società”, al presidente della Camera Roberto Fico che lo descrice come “un prezioso tessitore di memoria”. Il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti osserva: “Con la scomparsa di Renzo Gattegna l’ebraismo italiano perde una guida saggia e appassionata. Durante la sua presidenza dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, sono stati tanti i momenti di confronto e condivisione in cui ho avuto modo di conoscere meglio Renzo, una persona perbene che mancherà a tutte e tutti”. “La sua capacità di ascoltare, dialogare e confrontarsi sia esempio per tutti”, così la sindaca di Roma Virginia Raggi su Twitter.

E’ commosso il ricordo di Paolo Masini, presidente di Roma Bpa “Mamma Roma e i suoi figli migliori”: “È stata una delle persone che ho amato di più nella mia vita – assicura – è stato un signore in tutte le occasioni, con garbo e stile sapeva dirimere anche le vicende più complesse. Gli volevo un gran bene”. “Oggi perdiamo una figura che ha contribuito a costruire il dialogo interreligioso, un uomo buono, saggio, che ci mancherà”, così la Presidente del Municipio Roma I Centro, Sabrina Alfonsi.

fonte: LA REPUBBLICA

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