17 Maggio, 2024
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È morto l’industriale Andrea Merloni

L’ex presidente di Indesit Company, scomparso nella sua casa di Milano, aveva 53 anni. Al momento non sono note le cause del decesso

L’industriale Andrea Merloni, 53 anni, ex presidente di Indesit Company dal 2010 al 2013 e, insieme al gemello Aristide, figlio più giovane di Vittorio Merloni, è morto nella sua abitazione a Milano, stroncato da un malore. La notizia si è diffusa nella tarda serata ed è stata confermata da fonti vicine alla famiglia.

Il corpo senza vita dell’imprenditore è stato rinvenuto ieri da una collaboratrice domestica. Era uno dei quattro figli di Vittorio Merloni e nipote del capostipite Aristide, il fondatore delle Industrie Merloni: fu proprio suo padre, ex presidente di Confindustria, che nel 2010 gli lasciò la guida di quello che era diventato un grande gruppo industriale nel settore degli elettrodomestici, la Indesit Company.

In quell’azienda, Andrea era entrato quasi 16 anni prima, apprendendo dal padre tutti i segreti di quella che era molto di più dell’impresa di famiglia: un immenso e visionario think tank; ne uscì tre anni dopo, nel 2013, lasciando la guida all’allora amministratore delegato Marco Milani: era la vigilia della cessione agli americani di Whirlpool, alla quale si era opposto con tutte le sue forze per poi mollare di fronte alla volontà di suo fratello gemello Aristide e delle sorelle Maria Paola e Antonella.

Una decisione sofferta e dirompente, che lo portò, nel gennaio 2014, ad abbandonare anche Fineldo, la cassaforte della famiglia, dove solo 7 mesi prima era stato nominato presidente.

Appassionato di motori (aveva gareggiato come pilota e lavorato da team manager), nel 1995 Andrea Merloni mise gli occhi sul marchio Benelli, che rilevò da un altro industriale marchigiano di spessore, Giancarlo Selci, il fondatore del Gruppo Biesse: l’azienda aveva una grande storia alle spalle, ma un presente condizionato da una precaria situazione finanziaria.

Con la presidenza del giovane Merloni, Benelli Moto tornò a essere un’azienda competitiva: dallo stabilimento di Pesaro uscirono nuovi modelli e il marchio tornò anche in pista, nel mondiale superbike con una tre cilindri 900 cc., la Tornado. Nel 2015, però, di fronte a una nuova crisi, scelse di cederla ai cinesi di Qianjiang, invece che chiuderla.

Nello stesso anno, si dimise anche dalla presidenza di Istao, la scuola di formazione manageriale ad Ancona, fondata dall’economista Giorgio Fuà, quasi a voler rompere definitivamente ogni rapporto con le Marche. In verità, nelle Marche è tornato per farsi costruire da un cantiere di Ancona un mega yacht, all’interno del quale aveva deciso di vivere e il cui nome, letto ancor più oggi, racchiude tutta la breve vita di Andrea Merloni: Audace.

(Agi)

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