18 Dicembre, 2025
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Le origini della dislessia sono legate a problemi di ritmo

Lo rivela uno studio dell’Universitร  di Milano-Bicocca

Alle origini della dislessia ci sarebbe una difficoltร  a elaborare il ritmo. Giร  vari ricercatori si erano accorti che il ritmo ha un ruolo nella dislessia, ma ora sono stati analizzati i motivi. La risposta che emerge dallo studio coordinato dallโ€™Universitร  di Milano-Bicoccaย รจ che il ritmo ci permette di prevedere il futuro immediato (circa mezzo secondo) e quindi di prepararci ad agire al momento giusto, requisito fondamentale per leggere fluentemente.

La ricerca รจ stata coordinata da Maria Teresa Guasti, docente di glottologia e linguistica e da Natale Stucchi, docente di psicologia generale, entrambi del Dipartimento di Psicologia di Milano-Bicocca, in collaborazione con lโ€™Istituto neurologico Besta e con la dottoressa Elena Pagliarini, giร  dottoranda Bicocca e ora ricercatrice presso lโ€™Universitร  di Padova. Hanno partecipato allo studio due gruppi di adulti (etร  media 22 anni), di cui 15 con dislessia e 23 controlli (cioรจ a sviluppo tipico), e due gruppi di bambini (etร  media 9 anni) di cui 18 con dislessia e 29 controlli.

Il ritmo, che troviamo nel linguaggio o nella musica, ci permette di estrarre la struttura temporale di una successione di eventi come parole o suoni e di usarla per prepararci aย un evento futuro (ad esempio la parola che dovrรฒ pronunciare immediatamente dopo quella che sto pronunciando adesso)ย e quindi per anticipare eventi futuri mentre non ho ancora finito di elaborare lโ€™evento presente. In altre parole, il ritmo permette una sfasatura tra quello che stiamo dicendo e quello che stiamo guardando: nella lettura, mentre stiamo pronunciando una la parola non guardiamo questa parola ma stiamo giร  guardando la parola successiva. Solo in questo modo possiamo leggere in modo fluente.

I dislessici hanno difficoltร  a leggere fluentemente perchรฉ non sono molto bravi ad anticipare la parola successiva a quella che stanno pronunciando.

“Questa ipotesi โ€“ dice Maria Teresa Guasti – permette di capire perchรฉ un allenamento ritmico o una pratica musicale possono essere dโ€™aiuto per le persone con dislessia: infatti musica e danza allenano la capacitร  di anticipare il futuro e quindi migliorano la sfasatura tra voce e sguardo su cui si basa una lettura fluente”.

(Agi)

 

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