26 Aprile, 2024
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Macerata, la bambina che vuole aiutare il clochard. “Gli regalo il salvadanaio”

Mia Ortensi, 7 anni, l’ha incontrato in strada. “Per Natale nonno mi regalerà dei soldi, una parte la darò a quel signore”

Macerata, 20 ottobre 2020 – Una bambina di quasi sette anni ha visto un “invisibile” agli occhi di tanti, un clochard seduto lungo corso Cavour a chiedere l’elemosina per andare avanti, per vivere. È la lezione di Mia Ortensi, che gli ha subito dato quelle poche monete che aveva con sé e ha chiesto anche alla madre Ana di dargli qualcosa. “Mia – racconta mamma Ana Bermejillo – è tornata a casa, ha preso il salvadanaio ma si è accorta che quanto aveva non era sufficiente per una casa, che è quello di cui secondo lei quell’uomo ha bisogno”. Si avvicina la festa tanto amata dai bambini dove c’è Babbo Natale al quale confidano i loro desideri ed è capace di esaudirli in quella notte tanto attesa quando arriva carico di doni. Ecco allora trovata la chiave di tutto.

“Mia ha preso carta e matita per scrivere una lettera a quell’uomo e indicargli la strada da fare da quel punto di corso Cavour per arrivare all’ufficio postale più vicino. Lì potrebbe imbucare la lettera che lui avrebbe scritto a Babbo Natale perché vedesse risolti i suoi problemi. Così Mia vorrebbe rivedere quella persona per consegnargli il suo salvadanaio e la lettera con le indicazioni per l’ufficio postale”. Quel giorno la bambina e la madre non hanno parlato con l’uomo. “In quel momento non abbiamo voluto invadere la sua vita ponendogli domande, magari avrei dovuto farlo – ha detto mamma Ana, che qui cura le pubbliche relazioni per aziende internazionali – ricordando quando a Madrid, la mia città, collaboravo con ‘Solidarios para el Desarrollo’’. Ogni mercoledì facevamo il giro della città, con i termos di caffè e brodo caldo. In quei momenti ho capito quanto fosse importante anche avere un colloquio con loro, scambiare due parole”.

L’auspicio di Mia è che il cuore dei bambini possa battere per gli altri, che possano vedere la sofferenza di chi è ai margini della società e che gli adulti a volte non scorgono persi nella routine di tutti i giorni e nella fretta. “Mi piacerebbe – ha detto Mia – che ci fossero altri bambini pronti ad aiutarlo. Per il mio compleanno nonno Paco mi ha promesso dei soldi: una parte li darò a quel signore e con l’altra farò un regalo a mamma”.

E se non ci fosse solo quell’uomo a chiedere aiuto? Se ce ne fossero anche altri? “Mia figlia – ha aggiunto la madre – ha chiesto come potrebbe aiutare quella persona, lei sarebbe poi molto contenta di sapere che le istituzioni o le associazioni si prendono a cuore simili casi, che le loro porte sono aperte per queste realtà”. La madre ha scritto questa storia sulla sua pagina Facebook, visibile solamente agli amici, che ha riscosso tanti consensi. Quanto fatto da Mia va dritto al cuore, perché colpisce la spontaneità disinteressata dei bambini dai quali spesso riceviamo splendide lezioni.

(Il Resto del Carlino)

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