1 Maggio, 2024
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Covid, terminato vertice a Palazzo Chigi: tensione su palestre e scuola.

 Ma le misure tornano al vaglio del Cts

È terminata dopo circa tre ore la riunione del premier Giuseppe Conte con i capi delegazione di maggioranza, il ministro Francesco Boccia, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Riccardo Fraccaro. Tra i temi più dibattuti, con una certa tensione, a quanto si apprende, c’è quello della chiusura delle palestre, che sarebbe sostenuta da alcuni ministri ma non dal ministro dello Sport Vincenzo Spadafora (è d’accordo con lui, per Iv, Teresa Bellanova), né dalle Regioni. Al centro della discussione anche il dossier scuola: la ministra Lucia Azzolina sarebbe stata contattata a un certo punto della riunione e si sarebbe discusso in particolare dell’ipotesi, cui lei si sarebbe detta contraria, dei doppi turni mattina/pomeriggio alle superiori. Ora comunque le proposte del governo sarebbero di nuovo al vaglio di Regioni e Cts per un parere, come avviene sempre prima del varo di un dpcm.

Il vertice governo-Regioni

“Ristoranti chiusi a mezzanotte, consumo solo al tavolo dalle 18, palestre aperte”. Sono queste le richieste avanzate oggi dai governatori delle Regioni durante il vertice convocato questa mattina dal ministro per gli Affari regionali, Francesco Boccia, per affrontare il tema delle nuove misure anti-Covid. E proprio sull’orario dei ristoranti sembrerebbe esserci l’accordo, mentre l’asporto dovrebbe fermarsi alle 18.

Bar e ristoranti

“Per quanto riguarda bar e ristorazione andrebbe confermata l’attuale previsione per la chiusura delle attività alle 24, specificando che la successiva apertura non può avvenire prima delle ore 5”, ha annunciato il presidente dell’Emilia Romagna, Stefano Bonaccini. “Va inoltre realizzata – ha aggiunto – un’azione contestuale di contenimento degli assembramenti nei luoghi pubblici rafforzando fortemente i controlli. Sotto questo profilo può essere valutata anche una misura di sospensione per sagre, feste e fiere di paese”.

Tra le proposte delle Regioni ora al vaglio del governo ci sarebbe anche una “stretta localizzata per le zone della movida”. L’orario anticipato di chiusura dei locali alle 22 o alle 23 potrebbe  essere applicato solo in alcuni quartieri di quelle città  dove il contagio è più elevato o in altre zone dove è maggiore il rischio di assembramento, come i luoghi della movida e i centri storici. Richieste che il governo pare sia intenzionato ad accettare.

“Le Regioni hanno proposto di non chiudere le palestre, hanno confermato la richiesta di chiusura dei locali alle 24, di coinvolgere i medici di famiglia nei tamponi rapidi (come già succede in Liguria) e di svolgere i test salivari in farmacia. Proposte di buonsenso che speriamo vengano accolte”, ha fatto sapere su Twitter il governatore della Liguria, Giovanni Toti. 

Scuola e trasporti

Rispetto alla scuola, la ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina, come già ribadito oggi nell’intervista a Repubblica, nel corso della riunione ha insistito: “La scuola resta in presenza perché è fondamentale per tutti, dai più piccoli all’ultimo anno del secondo grado”.

Anche i governatori delle Regioni si sono mostrati favorevoli alla didattica in presenza, cosa che al momento non avviene in Campania, dove il presidente Vincenzo De Luca ha imposto chiusura delle scuole e le lezioni a distanza. Per quanto riguarda le scuole superiori, sembrerebbe esserci un accordo con le Regioni sullo scaglionamento degli ingressi degli studenti e la didattica a distanza a rotazione. Per alleggerire i trasporti bisognerebbe differenziare anche gli orari di entrata e uscita dagli uffici dei lavoratori. E la ministra dei Trasporti, Paola De Micheli, ha annunciato: “Da parte nostra c’è massima disponibilità. Ci sono già 1.628 bus turistici in circolazione e siamo disponibili a potenziare il sistema del trasporto pubblico locale”.

Ma il presidente Bonaccini ha replicato che “a fronte di un lavoro molto positivo fatto negli ultimi due mesi, col potenziamento delle linee e delle corse, si tratta di riorganizzare laddove possibile i tempi dei servizi e delle città per alleggerire i numeri in alcuni orari di punta. Per questo abbiamo proposto al governo – spiega – di estendere ovunque possibile il ricorso allo smart working, fino al 70%, a partire dalla pubblica amministrazione per i lavoratori non impegnati nella gestione delle emergenze”.

Durante il vertice, stando a quanto si apprende, il ministro dell’Univeristà, Gaetano Manfredi, avrebbe ribadito che “gli atenei sono luoghi sicuri, la didattica è già al 50% a distanza, le lezioni sono controllate, con uso della mascherina e distanziamento e che tutto è stato programmato con protocolli specifici”. 

Palestre

Fonti del ministero dell Sport fanno sapere, come riportato dall’Ansa, che “nessuna decisione è stata presa ancora in merito alla chiusura di palestre e piscine”. Il settore, infatti, negli ultimi mesi “ha affrontato ingenti spese per adeguare i propri spazi ai protocolli di sicurezza, e  nessuna evidenza scientifica denuncia focolai in relazione all’allenamento individuale nei luoghi controllati”. 

Parrucchieri e centri estetici

I negozi di parrucchiere e i centri estetici resteranno fuori dalle misure che porteranno nuove regole per gli esercizi commerciali. Inizialmente si era ipotizzata la chiusura totale per questie attività, ma il governo ha scelto di non imporre limitazioni.

(La Repubblica)

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