26 Aprile, 2024
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Omotransfobia, ecco perché a Roma ci saranno due piazze arcobaleno

“A Roma ci saranno due piazze per chiedere l’approvazione della legge Zan. Due piazze, lo stesso giorno alla stessa ora. Una organizzata da Arcigay e altre sigle, l’altra dal Mario Mieli e altre sigle. Perché?”. A lanciare il dibattito sui social è Simone Alliva, collaboratore dell’Espresso e autore dell’inchiesta giornalistica Caccia all’omo (Fandango).

A sentire i protagonisti delle due iniziative, la divisione – più che sul merito – è sul metodo. Non ci sono infatti forti pregiudiziali, ad eccezione del Gay Center che chiede la modifica dell’articolo 3 della legge. Ma andiamo con ordine.

“Arcigay – spiega a Repubblica il presidente del Circolo Mario Mieli Valerio Colomasi Battaglia – ha sempre la pretesa di rappresentare tutti e quindi ci siamo visti calare dall’alto una mobilitazione senza averne discusso. Finora siamo stati responsabili per amore della causa ma questa volta abbiamo deciso di convocare un’altra piazza alternativa”.

Non si rischia così di far apparire il movimento diviso, di creare un effetto boomerang contro la l’approvazione della legge? Cosa chiedete di diverso da Arcigay?
“Vogliamo dar vita a un percorso partecipato che coinvolga la Capitale – spiega Colomasi Battaglia – per questo il 16 ottobre costruiremo un’assemblea pubblica aperta a tutti. Crediamo poi che si debbano condannare le terapie riparative e parlare delle soggettività non-binarie, che ancora una volta rischiano di restare invisibili nel dibattito pubblico. Per questo, il 17 ottobre mattina ci sarà un evento alla Casetta Rossa, organizzato dall’associazione Libellula, dal titolo Non binary: saper vedere il genere”.

Nel merito restate comunque a favore della legge?
“Non solo siamo a favore ma vigileremo sul suo percorso parlamentare: il 20 ottobre presidieremo piazza Montecitorio per dire che la legge va approvata e che non accetteremo alcun compromesso nella lotta alle discriminazioni sessuali e alla misoginia”.

A buttare acqua sul fuoco ci pensa Arcigay che ha già raccolto l’adesione di oltre 50 città italiane.
“Dopo il riavvio della discussione della legge il 20 ottobre – ci spiega il segretario nazionale Gabriele Piazzoni – abbiamo deciso di avviare una mobilitazione diffusa per supportare l’approvazione di una legge efficace e seria contro l’omotransfobia. Abbiamo quindi proposto una mobilitazione unitaria #DallaParteDeiDiritti per il 17 ottobre a partire dall’appello lanciato sulla piattaforma All Out a luglio e aperto al sostegno di chiunque”.

Qual è la vostra preoccupazione più grande?
“Vogliamo una legge che non venga stravolta dalle trattative al ribasso a cui purtroppo siamo stati abituati negli anni quando la politica si trova ad affrontare leggi sui diritti lgbt+, e di cui abbiamo visto già pericolose avvisaglie nel difficile passaggio in Commissione Giustizia”.

A Roma alcune sigle hanno preferito un percorso diverso, non si è trovata la possibilità di una sintesi?
“Questo ovviamente dispiace. Tuttavia, non perdiamo di vista l’obiettivo: far giungere forte e chiaro il messaggio a Governo e Parlamento”.

Per l’onorevole Alessandro Zan, relatore della legge, “è importante che ci siano tante piazze a sostegno”. “La battaglia – spiega a Repubblica – non si fa solo in Parlamento ma fuori dalle istituzioni con le persone, con le mamme e i papà che temono per il futuro dei propri figli, con i tanti giovani che vogliono dignità e giustizia per le loro relazioni”.

Quello di Zan è un richiamo all’unità del movimento. “Siccome parliamo di vittime di violenza e di crimini d’odio – spiega – dobbiamo mettere in campo tutte le forze per questo sesto tentativo in Parlamento e dare finalmente una legge di civiltà in Italia che aspetta da circa 25 anni, cioè dalla prima proposta di Nichi Vendola”.

In quale piazza sarà sabato?
“Cercherò di essere in tutte e due le piazze sapendo che in Italia ce ne sono una cinquantina. C’è una mobilitazione in tutto il Paese esattamente come ci fu per le unioni civili nel 2015 (legge poi in vigore dal 5 giugno 2016, ndr)” .

L’unica voce che entra nel merito della legge, a onor di cronaca, è quella del Gay Center: Fabrizio Marrazzo, portavoce dell’associazione e responsabile del servizio Gay Help Line 800 713 713, sarà con l’Arcigay in piazza della Rotonda sebbene chieda la modifica dell’articolo 3. “Gestiamo ogni anno 20mila contatti da tutta Italia – spiega Marrazzo a Repubblica – e sulla base di questa esperienza non accettiamo che si possa rendere lecito definire le persone lgbt malate o inferiori”.

Non c’è il rischio che questa richiesta crei problemi all’interno della maggioranza?
“Piuttosto che produrre una legge che di fatto rende lecita l’omofobia e la libertà di insulto, spacciandola per libertà di espressione, conviene rivedere l’articolo 3 lasciando però integre le parti che riguardano l’istigazione all’odio e l’aggravante omofoba. Se l’articolo 3 non venisse modificato, rischieremmo che un docente in classe, o un opinionista in tv o in eventi pubblici, possa dire che l’omosessualità è una malattia o qualcosa di inferiore rispetto all’eterosessualità, salvo interventi di un’eventuale magistratura illuminata”.

Ecco le piazze di tutta Italia nell’elenco in aggiornamento pubblicato dal comitato Da’ Voce al Rispetto:

VENERDÌ 16 OTTOBRE
Bari – ore 19:00 Piazza Umberto

SABATO 17 OTTOBRE
Agrigento – ore 17:00 Piazza Cavour
Alessandria – ore 16:00 Piazza Santa Maria di Castello
Ancona – ore 16:00 Piazza Cavour
Aosta – ore 16:00 Piazza Porte Pretoriane
Arezzo – ore 17:00 Piazza San Jacopo
Asti – ore 16:00 Piazza Marconi, 7
Bagheria – ore 17:00 Piazza Messina Butifar
Bari – ore 16:30 Piazza Umberto I
Bergamo – ore 15:00 Piazza Giacomo Matteotti
Bolzano – ore 11:00 Piazza Silvius Magnago
Brindisi – ore 18:00 Piazzetta Fornaro
Campobasso – ore 18:00 Piazza Municipio
Caserta – ore 17:00 Piazza Alfonso Ruggiero
Catania – ore 17:00 Piazza Stesicoro
Chieti – ore 17:00 Largo Martiri della Libertà
Como – ore 16:00 Largo Miglio
Cremona – ore 16:30 Piazzetta di Via Goito
Cuneo – ore 16:00 Piazza Audifreddi
Ferrara – ore 16:00 Piazza della Cattedrale
Firenze – ore 15:00 Piazza della Repubblica
Frosinone – ore 16:30 Piazza Don Carlo Cervini
Genova – ore 16:00 Piazza Raffaele De Ferrari
L’Aquila – ore 16:00 Villa Comunale
Lecce – ore 18:00 Piazza Sant’Oronzo
Livorno – ore 16:00 Piazza Cavour
Mantova – ore 17:00 Piazza Sordello
Messina – ore 17:00 Piazza Unione Europea
Milano – ore 16:30 Piazza della Scala
Modena – ore 14:30 Piazza Mazzini
Novara – ore 15:30 Piazza della Repubblica
Padova – ore 17:00 Via VIII Febbraio, 8 – davanti Palazzo Moroni
Palermo – ore 17:00 Piazza Verdi
Pantigliate – ore 16:30 Piazza della Fontana
Pavia – ore 16:00 Piazza della Vittoria
Perugia – ore 17:00 – Piazza IV Novembre
Pesaro – ore 16:30 Piazza Lazzarini
Pescara – ore 18:00 Piazza Primo Maggio (Nave Cascella)
Pisa – ore 16:30 Piazza XX Settembre
Reggio Calabria – ore 17:30 Piazza Italia
Reggio Emilia – ore 15:00 Piazza Martiri del 7 luglio
Rieti – ore 16:30 Piazza Vittorio Emanuele
Rimini – ore 17:00 Piazza Tre Martiti
Roma – ore 16:30 Piazza della Rotonda
Roma – ore 17:00 Piazza San Silvestro
Rovereto – ore 16:00 Largo via Garibaldi / Via Dante
Rovigo – ore 16:00 Piazza Matteotti
Salerno – ore 17:30 Piazza Amenda
Sanremo – ore 10-18 Via Escofier
Siena – ore 16:00 Piazza Salinbeni
Taranto – ore 17:30 Piazza Maria Immacolata
Terni – ore 17:00 Piazza della Repubblica
Treviso – ore 15:30 (piazza in definizione)
Trieste – ore 17:00 Piazza dell’Unità d’Italia
Varese – ore 16:00 Piazza Monte Grappa
Vicenza – ore 17:00 Piazza Matteotti
Viterbo – ore 16:30 Piazza della Repubblica

 

(La Repubblica)

 

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