18 Aprile, 2024
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Elezioni, mancano duemila scrutatori solo a Torino

Ora si punta sui giovani

Ufficialmente mancano duemila scrutatori solo a Torino, ma i conti definitivi si faranno sabato. Solo dopodomani i presidenti dei seggi si renderanno conto della mancanza delle persone e agli uffici elettorali arriveranno le giustificazioni più diverse per evitare di essere bloccati per tre giorni nell’anno delle elezioni con il Covid. Sulle nomine inviate da Palazzo Civico, 2800 a studenti e disoccupati, categorie che hanno la precedenza a Torino, hanno accettato l’incarico solo 811. Il Comune è dovuto ricorrere ai ripari e all’assessore al Bilancio, Sergio Rolando, è venuto in mente di provare a sondare altri giovani, utilizzando la mailing list di Informa Giovani. Che per ora sta funzionando. Nel giro di due giorni si sono presentati all’ufficio elettorale della Città più di 400 persone, universitari, molti anche fuori sede. Un bacino che farà comodo in vista della copertura dei buchi di presenza nei seggi. I nominati danno forfait in parte per i timori della pandemia e per la paura che domenica e lunedì sia il caos. E poi c’è anche il fattore economico: di sicuro la partecipazione non è incentivata. Per tre giorni di lavoro, da sabato a lunedì compreso, si guadagnano 104 euro se si è scrutatore e 130 essendo presidente. Compenso definito a livello nazionale. Poco, in linea generale. Cifra che già nelle ultime consultazioni ha portato molti a dire di no, trovando un modo per non accettare l’incarico.

Ancor di più con i rischi sanitari e i problemi organizzativi in occasione del referendum costituzionale. I giovani, però, sembrano aver risposto. “Un bel segnale, c’è ancora senso civico”, dice l’assessore Rolando. Come coprire tutte le necessità delle 919 sezioni? Oltre ai giovani volontari che saranno recuperati in queste ore, per quanto riguarda i presidenti sono stati precettati i dipendenti del Comune di Torino. In caso di assenza si procederà al sorteggio e il dipendente del Comune sarà obbligato, portandosi dietro anche la segretaria del seggio. E’ stato lanciato anche un appello tra i dipendenti della Città per recuperare scrutatori. E qualche domanda è arrivata. Paura di non coprire tutti i posti? “Dovremmo riuscirci”, dicono all’ufficio elettorale. Ben sapendo che, in caso di necessità, il presidente del seggio può scendere in strada accompagnato dalle forze dell’ordine che sorvegliano la scuola e obbligare chiunque a fare lo scrutatore. Ma in Comune la considerano come una soluzione estrema.

Ai seggi normali se ne aggiungono cinque speciali, che hanno uno scrutatore in più, allestiti negli ospedali per pazienti Covid, che saranno gestiti dalla protezione civile. Sempre la protezione civile si occuperà dell’assistenza nei seggi normali e di far saltare la coda alle persone anziane e alle donne incinte. Chi è in quarantena deve chiedere il voto a domicilio. Fino a martedì era arrivata una decina di richieste. La scadenza è probabile che venga rivista per garantire il diritto di voto anche a coloro che dovessero essere posti in isolamento in questi giorni.

(La Repubblica)

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