26 Aprile, 2024
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Golden Gala, Olimpico deserto ma tantissime stelle

Duplantis e Warholm aria di record. Tortu e Jacobs la sfida italiana dell’anno sui 100 metri

Una costellazione di stelle, mondiali ed italiane, in un ‘Olimpico’ deserto causa le misure anti-covid per il ‘Golden Gala-Pietro Mennea’, ultimo importante meeting di una stagione, difficile, complicata causa la pandemia che ha limitato eventi e possibilità di viaggiare. Il 40/o compleanno del più celebre evento che offre la ‘Regina dello sport’ sul territorio italiano sarà festeggiato domani (inizio programma alle ore 17,45) in uno stadio ricco di storia, l”Olimpico’ di Roma.

Ci sarà tutta l’eccellenza italiana e ci saranno molti grandi campioni mondiali del momento. Ai piedi di Monte Mario, nella suggestiva cornice del Foro Italico – il luogo simbolo delle Olimpiadi di Roma di 60 anni fa – c’e’ aria di straordinarie prestazioni tecniche e quindi di record mondiali e, perché no, anche italiani.

Peccato per le tribune vuote, gli organizzatori speravano di poter far entrare alcune migliaia di persone ma non è stato possibile. Su una pedana, ovviamente rifatta da quel lontano 31 agosto del 1984 quando il francese Thierry Vigneron e l’allora sovietico Sergej Bubka si sfidarono a suon di primati (l’ha spuntò Bubka con 5,94), la stella cometa sarà un giovane ventenne nato negli States che cinque anni fa ha optato per la cittadinanza sportiva svedese di mamma Helena e non quella statunitense del padre Greg, ex astista.

Si tratta di Armand Duplantis che dal febbraio scorso con 6,18 metri è primatista mondiale del salto con l’asta. ‘Mondo’, il suo soprannome, vuole aggiornare l’albo dei record all’aperto (i primati nell’asta vengono comunque parificati) che dal 31 luglio del 1994 appartiene a Bubka con 6,14.Restando al panorama internazionale c’è attesa per due ‘vichinghi’, ovvero i norvegesi Karsten Warholm e Jakob Ingebrigtsen, il primo a caccia del record del mondo sui 400 ostacoli e il secondo pronto ad un grande tempo sui 3000.

Warholm insegue un primato antico, il più longevo delle corse che risale alla finale olimpica di Barcellona ’92, quel 46″78 di Kevin Young. Quest’anno l’ostacolista di Ulsteinvik, località tra i mozzafiato fiordi norvegesi, ha corso in 46″87, record continentale ma non del globo. Stellari sono annunciati anche i 3000 metri maschili, una distanza insolita per i grandi meeting.

Tre i grandi protagonisti annunciati, uno di essi è italiano. E’ Yeman Crippa, da un anno la più bella realtà del mezzofondo azzurro capace di ‘cancellare’ – sull’albo d’oro ma non nel cuore degli italiani – i primati nazionali sui 5000 e 10.000 metri di Totò Antibo. Crippa, reduce dal fantastico 13’02″26 sui 5000, domani punta al primato nazionale che appartiene da ben 24 anni a Gennaro Di Napoli (7’39″54).

A caccia di record sono anche Jakob Ingebrigtsen e Jacob Kiplimo. Il norvegese, un mese fa al record continentale sui 1500 con 3’28″68 nella notte monegasca, potrebbe farsi un bel regalo per il ventesimo compleanno (sarà il giorno 18) migliorando il limite europeo ormai vecchio di vent’anni che appartiene al belga Mohammed Mourhit (7’26″62). L’ugandese, invece, è in ottima condizione e potrebbe anche avvicinare il 7’20″67 di Daniel Komen, uno dei grandi dell’atletica africana, che risale a Rieti 1996.

Per quanto concerne l’atletica italiana, sarà un vero e proprio ‘Festival’. Il patron dell’evento, Luigi D’Onofrio, nell’odierna conferenza stampa di presentazione ha ribadito di aver “disegnato il programma tecnico in base alle specialità dell’eccellenza italiana”. Ed è stato proprio così. Sui 100 metri, la gara più corta, più veloce, più incerta ed appassionante dell’atletica leggera, c’è la conferma – come riferito all’AGI – di Filippo Tortu.

‘Pippo’ dalla Brianza, reduce da un ottimo 10″07 (miglior prestazione europea 2020) corso ieri sera a Bellinzona, se la vedrà in primis con il connazionale Marcell Jacobs. Per Tortu, due anni fa sceso a 9″99 (record nazionale) e che torna all’Olimpico dopo il 10″04 del 2018, l’uomo da battere sarà il sudafricano Akani Simbine per una gara dal sapore della rivincita di Bellinzona (primo Simbine in 10″02).

Mai come quest’anno, riflettori puntati sulla pedana del peso. Leonardo Fabbri,colosso di due metri per oltre 130 chilogrammi, potrebbe fare un passo avanti verso quel non più impossibile record nazionale di 22,91 che da 33 anni appartiene ad Alessandro Andrei, oro olimpico nel 1984. Il ‘Fabbrino’ quest’anno è arrivato a 21,99 metri. In pedana grandi nomi, su tutti il polacco Konrad Bukowiecki.

Nei salti in elevazione Gianmarco Tamberi troverà ostici clienti dall’Est Europa,l’ucraino Andriy Protsenko e il bielorusso Maksim Nedasekau che con 2,33, tre centimetri meglio degli altri due, guida la graduatoria mondiale stagionale.

Nell’asta di Duplantis la sfida tra gli ‘umani’ vede anche l’italiano Claudio Stecchi fresco di record personale con 5,82. Sui 100 ostacoli Luminosa Bogliolo, il bel sorriso dell’atletica italiana, ha un solo obiettivo: battere il record italiano di 12″76 di Veronica Borsi che, tradotto in numeri, è a due centesimi dal suo personale.

(Agi)

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