26 Aprile, 2024
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Salvini: “Non chiederò le dimissioni di Conte….

….Ma ora mi sento pronto per fare il premier”

Il leader della Lega e la campagna elettorale in Toscana senza gli eccessi dell’Emilia: “Dopo il Covid, lavoro e crisi le nostre priorità”

 

Firenze, 15 settembre 2020 –

 Onorevole Salvini, per questa campagna elettorale lei ha di fatto piantato le tende in Toscana. Se lunedì Susanna Ceccardi dovesse vincere si dirà: è la vittoria di Salvini. Ma se dovesse perdere di nuovo, come accadde in Emilia Romagna, si potrà dire che la sua stella si è appannata?

“Non è un referendum su Salvini ma un voto per decidere il futuro della Toscana. Non si parla di ideologie ma di sanità e di liste d’attesa da ridurre, di infrastrutture che mancano, di tasse regionali da abbassare. I toscani pagano la tassa rifiuti fra le più care d’Italia. Susanna Ceccardi è bravissima e ha fatto bene il sindaco, sono fiducioso che lunedì avremo una bella sorpresa”.

Dopo l’aggressione dell’altro giorno a Pontassieve Il Giornale ha titolato: “La sinistra ce l’ha fatta: Salvini picchiato“. Cosa ne pensa?

“Dico che non è normale che un sindaco mi definisca “persona sgradita” in una città bella e libera come Pontassieve. E non è normale che un ristoratore sia stato costretto ad annullare un pranzo già organizzato con decine di persone perché minacciato di morte, a Bagno a Ripoli come altrove. Ma io preferisco parlare di altro, di scuola e di lavoro, evitando di rispondere. Anche se giusto ieri un candidato del Pd nel Torinese (a Venaria Reale) ha diffuso via social il messaggio “Salvini appeso”. Sono episodi sgradevoli, ma la Toscana è ben altro rispetto a due minacce”.

Sta di fatto che lei, rispetto al passato più o meno recente, sembra aver cambiato strategia: toni bassi, niente citofonate a effetto, l’argomento migranti quasi sparito dai suoi radar. È un pentimento?

“Dopo il virus e i mesi di chiusura, i cittadini chiedono risposte concrete. Le priorità sono soprattutto lavoro e crisi economica. E poi scuola, sanità, case popolari, infrastrutture, ambiente. Tutti temi su cui questo governo sta facendo troppo poco, nonostante le tante proposte della Lega, degli artigiani, degli imprenditori e anche dei sindacati. Gli sbarchi sono quasi quadruplicati. E il 3 ottobre sarò a processo, a Catania, dove rischio fino a 15 anni di carcere per aver difeso l’Italia. 150.000 Toscani rischiano di perdere il lavoro: la priorità sono loro, non chi sbarca domani mattina”.

La critica che si fa sempre al centrodestra toscano è: manca una classe dirigente all’altezza. Se Susanna Ceccardi dovesse vincere, avete già pensato a come scegliere la squadra di governo che dovrà affrontare l’emergenza sanitaria ed economica causata dal Covid?

“È una critica infondata: governiamo bene in sei capoluoghi su dieci. Abbiamo già le idee chiare su come rilanciare questa splendida terra. La Toscana non ha bisogno di importare altri modelli da fuori, ha solo bisogno di rimettere al centro lo sviluppo, le infrastrutture, il merito”.

Ha girato molto la Toscana, ma non solo la Toscana, in questa estate post lockdown. Quale le sembra la categoria di persone più in sofferenza?

“Tantissimi commercianti, artigiani, imprenditori e partite Iva che non hanno ricevuto gli aiuti promessi. Pensiamo al centro storico di Firenze e al fatto che, incredibilmente, la Regione non ha concesso nessuno sconto ai commercianti in affitto nei suoi spazi. Poi migliaia di lavoratori dipendenti che ancora aspettano la cassa integrazione da aprile, gli albergatori che hanno toccato con mano il flop del bonus turismo, gli ambulanti”.

Giorgia Meloni sembra continuare la propria ascesa nei consensi. Ora lei dirà che questo rappresenta una risorsa in più per la coalizione di centrodestra. Ma non è vero che Fratelli d’Italia sta in parte rosicchiando uno spazio che fino a un anno fa era suo?

“È sana competizione. La Lega resta saldamente il primo partito, e anche se non credo ai sondaggi, da agosto a oggi è cresciuta più di tutti, in Toscana come in ogni parte d’Italia. Il contatto con le persone, la presenza nelle fabbriche e tra la gente, per noi sono belli, sono fondamentali”.

Nel centrodestra avete recentemente firmato un patto anti inciucio. Continua a temere che Forza Italia possa in qualche modo sganciarsi per fare da stampella al governo Conte?

“Assolutamente no. Pd e 5Stelle stanno litigando da un anno, su tutto. Guardate la scuola: migliaia di ragazzi a casa e migliaia di insegnanti senza cattedra. Come si può sostenere un governo così?”.

Giorgetti ha dichiarato che votare Sì al referendum significa fare un favore al Governo. Lo crede anche lei?

“Io faccio un altro ragionamento: in Parlamento abbiamo votato per quattro volte Sì e non cambio idea all’ultimo e per interessi di bottega, come un Renzi qualsiasi. Chiaro che il solo taglio non risolve i problemi dell’Italia, ma il Parlamento può lavorare bene anche con meno parlamentari”.

Le parole di Giorgetti da un lato, la costante crescita di consensi di Zaia dall’altro, l’inchiesta sui fondi della Lega che si fa sempre più pressante. Sente la sua leadership meno salda di un tempo?

“Sono tranquillissimo. Se qualcuno esprime opinioni differenti a proposito del referendum, che è un esercizio di democrazia, non mi offende. Zaia è della Lega e sono felice di saperlo popolare, da soli prenderemo il triplo dei voti di Pd e 5Stelle messi insieme. Sull’inchiesta, l’ennesima, ricordo che da anni cercano soldi in mezzo mondo senza trovarli. Quei soldi semplicemente non ci sono. Sono tranquillo e rispettoso del lavoro dei giudici”.

Lei ha preso di recente le difese dei commercialisti arrestati. Si sente ancora di farlo?

“Conosco Di Rubba e Manzoni, e non ho motivo per dubitare di loro, li ho sempre ritenuti corretti”.

Ipotizziamo questo scenario: la sera del 21 settembre la Toscana passa al centrodestra. Chiederà le dimissioni di Conte?

“No, non lo farò. La sera del 21 settembre, se i toscani sceglieranno noi e il cambiamento, Susanna e la sua squadra saranno già al lavoro. E io spero anche di godermi qualche ora con i miei figli”.

Allora non pensiamo a domani, e nemmeno a dopodomani, ma spingiamo lo sguardo appena più avanti: Salvini si sente pronto per fare il presidente del consiglio?

“Ho la fortuna di avere una squadra di persone preparate, la Lega si è aperta al mondo delle professioni, dell’impresa, della cultura e del volontariato, quindi le rispondo di sì: spero di poter guidare il governo per realizzare quanto promesso, esattamente come ho fatto ai tempi del Viminale. Porti chiusi, assunzione di migliaia di donne e uomini delle forze dell’ordine e dei vigili del fuoco, decreti sicurezza. Tutto senza dimenticare le tante buone riforme realizzate dalla Lega: quota 100 e stop all’ingiusta legge Fornero, flat tax al 15% fino ai 65mila euro per le partite Iva, codice rosso contro la violenza sulle donne, legittima difesa, decreto Genova con la ricostruzione del Ponte a tempi da record”.

Eppure da un anno si ritrova all’opposizione…

“Mi piace parlare con i fatti e lavorare col sorriso, poi decidano i cittadini in serenità e libertà. Quella libertà con la L maiuscola di cui era campionessa Oriana Fallaci, grande fiorentina e grande italiana, che merita un ricordo particolare: proprio oggi è l’anniversario della sua morte, una morte avvenuta davvero troppo presto”.

(La Nazione)

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