6 Maggio, 2024
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Colleferro, i fratelli Bianchi: “Non abbiamo toccato Willy”

 Il Gip conferma gli arresti

«Non lo abbiamo toccato, respingiamo ogni accusa. Siamo intervenuti per dividere una rissa. Abbiamo visto un parapiglia e siamo arrivati». Così Marco e Gabriele Bianchi, i due fratelli di Artena, accusati dell’omicidio di Willy Monteiro, durante l’interrogatorio di convalida dell’arresto davanti al gip di Velletri nel carcere romano di Rebibbia.

Colleferro, avv. fratelli Bianchi: “Non hanno toccato Willy, erano li per prendere degli amici”

 I due si sono detti «Dispiaciuti e distrutti perché siamo accusati di un omicidio che non abbiamo commesso».«I miei assistiti non hanno partecipato alla rissa. Sono scesi dalla loro auto per fare da paciere dopo aver visto alcuni loro amici coinvolti nella rissa. Al giudice hanno indicato i nomi di questi amici». Lo ha detto l’avvocato Massimiliano Pica, difensore dei fratelli, aggiungendo: «Si sono fermati per cercare di dividerli – ha spiegato il difensore – avranno anche sbracciato, ma non hanno partecipato».

Il Gip ha confermato l’arresto dei quattro

Intanato il giudice ha confermato l’arresto dei quattro accusati dell’omicidio di Willy. Domani conferirà l’incarico per l’autopsia del giovane ucciso.

«Se è stata contestata l’aggravante dell’odio razziale? No, assolutamente no. Il capo di imputazione è omicidio preterintenzionale». Ha detto l’avvocato Pica.

Omicidio Willy Monteiro Duarte, il folle video postato poche ore dopo il pestaggio mortale scatena la rabbia sui social

 «Le telecamere hanno ripreso solo l’arrivo e la partenza dell’auto dove a bordo erano presenti i fratelli Bianchi e una terza persona, ma non hanno ripreso la scena della rissa» ha precisato l’avvocato Pica aggiungendo: «Tutto sarebbe iniziato davanti al locale ‘Duedipicchè tra due persone – ha detto il difensore – è partito uno schiaffo per un apprezzamento a una ragazza e poi la lite si sarebbe protratta fino all’edicola dove poi e’ successo il fatto. I fratelli Bianchi sono arrivati dopo, erano stati chiamati dai loro amici per essere accompagnati a casa».

 “Acquisite nuove testimonianze”

«Domani depositeremo in procura a Velletri nuove prove. Si tratta di testimonianze che contraddicono quelle della Procura e in particolare chi ha detto che dall’auto sono scese cinque o sei persone. I fratelli Bianchi, inoltre, affermano di non avere visto Willy a terra, vittima del pestaggio – ha ancora detto l’avvocato Pica -. Anche l’altro mio assistito, Mario Pincarelli non ha partecipato alla rissa ed ha respinto le accuse. Era presente sul posto ma non ha partecipato alla rissa». 

L’amico di Willy: “È morto per difendere me”

«È morto per difendere me e io questa cosa non potrò mai dimenticarla. Sembravano dei folli, furie scatenate. Willy era buono, generoso e quando ha capito che il bersaglio ero io, si è messo in mezzo per placare gli animi ma quelli erano come impazziti». Lorenzo è il compagno di corso per cuochi di Willy Monteiro. Era lui la vittima designata del pestaggio e non il 21enne di Paliano, colpito a morte a calci e pugni nella notte tra sabato 5 e domenica 6 settembre. I dettagli del pestaggio sono stati ricostruiti in maniera puntuale dal ragazzo e dagli altri presenti che hanno parlato di «venti minuti di terrore mentre Willy gridava di smetterla perché non riusciva più a respirare».

A provocare la morte dell’aiuto cuoco potrebbe essere stato un calcio sferrato alla testa. I familiari dei fermati cercano di prendere le distanze da un fatto così grave dando una spiegazione a quanto accaduto. Il fratello maggiore di Gabriele e Marco Bianchi, Alessandro dice in lacrime: «Darei la mia vita per far tornare a sorridere quel ragazzo. Siamo distrutti. I miei fratelli non hanno giustificazioni ma di una cosa sono certo: a sferrare il colpo letale non possono essere stati loro».

(La Stampa)

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