15 Maggio, 2024
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Coronavirus, ecco il test come per la gravidanza.

 Costa 5 dollari e bastano 15 minuti

L’ente americano Fda ha dato il via libera. Anche l’Italia si muove.
Non sostituisce completamente il test molecolare, ma potrà rivelarsi molto utile nelle prevenzione e individuazione dei focolai

 

Nelle famose 3 T che abbiamo conosciuto da quando è esplosa questa pandemia (Test, Tracciamento e Trattamento), la prima è probabilmente quella più importante. Lo stiamo scoprendo in questi giorni, col numero di tamponi che continua a crescere per testare il maggior numero possibile di persone, mettere in isolamento i positivi e cercare di bloccare i nuovi focolai.

Proprio i tamponi, però, sono stati fra gli anelli deboli di questa emergenza. I tempi di lavorazione (dalle 3 alle 6 ore), la mancanza di solventi, il personale impiegato nei laboratori, sono state e rimangono criticità importanti. Per questo la speranza di un test più rapido è stata sin da subito crescente un po’ in tutto il mondo. Nelle scorse ore una buona notizia è arrivata dagli Stati Uniti, con la Abbott (società che ha sede anche in Italia) che ha ottenuto il via libera dalla Food and Drug Administration americana per il suo nuovo test “BinaxNow Covid-19 Ag Card”.

Un test che funziona più o meno come quelli che si usano per scoprire una gravidanza, ha un costo veramente esiguo (5 dollari) e fornisce il risultato in 15 minuti.

Come funziona

Si tratta di un piccolo kit che ha la forma di una carta di credito. Anche in questo caso serve un operatore sanitario (non è ancora consentito il fai da te). Quindi un medico, un infermiere o anche un farmacista, effettua il classico tampone nasale, lo passa successivamente sulla scheda del BinaxNow con l’aggiunta di un reagente. E dopo aver atteso 15 minuti, si potranno leggere i risultati direttamente dalla scheda del test: una linea indicherà un risultato negativo; due linee un risultato positivo.

Le avvertenze della FDA

«Questo nuovo test – ha scritto sul sito ufficiale della FDA il direttore dell’ente Jeff Shuren – è un’aggiunta importante ai test disponibili, perché i risultati possono essere letti in pochi minuti, direttamente dalla scheda. Ciò significa che le persone sapranno se hanno il virus quasi in tempo reale. Grazie al suo design più semplice e all’elevato numero di test che l’azienda prevede di effettuare nei prossimi mesi, questo nuovo test è un importante passo avanti nella nostra lotta contro la pandemia».

La stessa FDA, tuttavia, ha precisato che in generale, i test del genere «non sono sensibili come i test molecolari». E che a causa della potenziale riduzione della sensibilità rispetto ai test molecolari, «potrebbe essere necessario confermare i risultati negativi con un test molecolare prima di prendere decisioni sul trattamento». I risultati negativi di questo test rapido, insomma, «devono essere considerati nel contesto delle osservazioni cliniche, dell’anamnesi del paziente e delle informazioni epidemiologiche».

Anche in Italia?

Per adesso il BinaxNow Covid-19 Ag Card è stato ordinato dal governo degli Stati Uniti, che ne ha già prenotato 150milioni di unità. È difficile, al momento, ipotizzare se questo test arriverà anche in Italia. Di certo, anche nel nostro Paese è attiva la ricerca di nuovi e più veloci metodi di diagnostica. E in Emilia Romagna qualcosa si sta muovendo. Grazie a un coordinamento della Unità Operativa di Microbiologia dell’Ausl della Romagna in collaborazione, al momento, con l’Istituto ortopedico Rizzoli e il Sant’Orsola di Bologna, infatti, sono pronti alcuni test rapidi che hanno un funzionamento simile a quello americano.

Anche in questo caso il tempo per ottenere il risultato è molto ridotto rispetto a un tampone tradizionale (fra i 12 e i 13 minuti) e il costo è decisamente inferiore. Se per un tampone oggi la spesa è di 15-20 euro, questi test rapidi hanno un costo che si aggira fra gli 8 e i 12 euro.

«Ovviamente – ha scritto sul sito della Regione Emilia Romagna, Vittorio Sambri, direttore dell’Unità Operativa Microbiologia e docente dell’Università di Bologna – i test della ricerca dell’antigene sono meno sensibili rispetto al classico tampone basato su RT-PCR. Mi spiego meglio: se ho una carica alta di virus e sono molto infettivo, il test rapido in generale lo rileva, mentre può non trovare in un asintomatico, piccole quantità virali che però, ormai lo sappiamo bene, verosimilmente sono efficaci per l’infezione di altri soggetti». La strada, ad ogni modo, sembra ormai tracciata.

(Il Sole24Ore)

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