29 Marzo, 2024
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Parte la caccia alla cattedra: 430mila domande per il concorso da insegnante

Alle scuole medie e superiori più di una richiesta su due arriva dal Mezzogiorno. Altri 76mila docenti in pista per infanzia e primaria.

Anche in tempi di Covid-19 gli italiani, soprattutto al Sud, continuano a sognare il posto fisso. Meglio ancora se a scuola. A dirlo sono i numeri sui concorsi a cattedra ordinari diffusi dal ministero dell’Istruzione: per infanzia e primaria si sono candidati in 76mila; per medie e superiori addirittura in 430mila. A fronte di 46mila posti a disposizione per le due selezioni. Se aggiungiamo i 32 mila del concorso straordinario riservato ai precari con 3 anni di servizio (le cui domande scadono lunedì 10 agosto, ndr) arriviamo ai 78mila citati spesso dalla ministra Lucia Azzolina.

Le domande per medie e superiori

Nell’analizzare i dati forniti da viale Trastevere partiamo dal concorso più atteso: quello per le secondarie di I e II grado. Come conferma le 430.585 domande inoltrate, a fronte di 33mila cattedre a disposizione. A essersi candidate sono soprattutto le donne (64% contro il 36% di uomini). Con una buona presenza di neolaureati a giudicare dal fatto che il 30,4% ha un’età fino a 30 anni (131.040) e il 39,2% tra i 31 e i 40 (168.857); completano il quadro il 24,1% di aspiranti docenti nella fascia 41-50 (103.804) e il 6,2% di over 50 (26.884).Il posto da insegnante fa gola soprattutto al Mezzogiorno. Da Sud e isole arriva il 57,6% delle istanze; a seguire il Nord (23,9%), il Centro (18,4%) e l’estero (0,2%). Guardando alle Regioni di provenienza il podio è interamente meridionale: in testa troviamo infatti la Campania (18,4%), davanti alla Sicilia (13,7%) e alla Puglia (39.819, il 9,2%). Tra le destinazioni indicate prevale invece la Lombardia (62.580), davanti a Lazio (52.882) e Campania (49.213).

Meno gettonate le selezioni per materna ed elementari. Per il concorso ordinario per la scuola dell’infanzia e per la primaria sono state inoltrate 76.757 domande, il 96% dei candidati è di sesso femminile, il 4% di sesso maschile. I posti a bando sono 12.863. Più alta, rispetto a medie e superiori, l’età delle candidate e dei candidati: il 13,9% ha fino a 30 anni, il 32,4% fra i 31 e i 40 anni, il 41,5% fra i 41 e i 50, il 12,2% è over 50.Le Regioni per le quali sono state presentate più domande sono la Lombardia (12.149), il Lazio (9.868) e la Toscana (8.114). Quanto alle provenienze geografiche, in testa si conferma anche qui il Sud ma con una forbice meno ampia rispetto alle secondarie di I e II grado. Il 33,6% delle istanze arriva infatti dal Nord, il 22,1% dal Centro, il 44,2% dal Sud e dalle Isole, lo 0,1% dall’estero. In valore assoluto, il maggior numero di candidati proviene dalla Sicilia (9.116, l’11,9% del totale); alle sue spalle Lombardia (8.366, il 10,9%) e Campania (8.151, il 10,6%).

La spiegazione della ministra

La ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, giudica «facilmente spiegabile» l’alto tasso di partecipazione: «C’era molta attesa – spiega – perché da troppo tempo i concorsi si svolgono a singhiozzo. Dobbiamo fare in modo che, per il futuro, ci sia una migliore programmazione: in un Paese normale i concorsi debbono svolgersi al massimo ogni due anni. Anche per questo, come Governo, abbiamo voluto con forza far ripartire la macchina concorsuale, bandendo 78mila posti fra infanzia, primaria e scuole secondarie». Nella consapevolezza che i problemi desgli insegnanti sono anche altri: «L’insegnamento – prosegue Azzolina – deve tornare ad essere una professione attrattiva e rispettata. Dobbiamo pagare di più i nostri insegnanti e creare percorsi certi per arrivare in cattedra. Invertendo anche alcune tendenze, come quella che vede pochi uomini avvicinarsi all’insegnamento nella scuola primaria e dell’infanzia, come ci dicono i dati sulle domande di partecipazione».

(Il Sole24Ore)

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