26 Aprile, 2024
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Ecco come in Pakistan si compra l’esame per il brevetto da pilota

Uno dei 262 comandanti messi a terra perchè si sospetta che non siano abilitati, svela che dietro compenso le autorità forniscono le risposte in anticipo o le passano ai candidati durante le prove. Un sistema che andava avanti dal 2012

“Javed”, nome di fantasia per proteggere l’identità del pilota, ha corrotto i funzionari dell’autorità dell’aviazione del Pakistan per superare l’esame per il brevetto di volo e per anni ha pilotato aerei ATR e A-320, trasportando migliaia di passeggeri.

Una pratica, quella di aggirare l’esame, che ora mette in dubbio le qualifiche di un terzo dei piloti e, dopo l’incidente di Karachi mette in serio imbarazzo il Paese. Per il momento, l’Autorità europea di vigilanza al volo ha bandito dai cieli Ue per sei mesi la Pia, una delle principali compagnie pachistane, proprietaria dell’Airbus caduto per errore umano il 22 maggio a Karachi causando la morte di 97 persone.

Javed è uno dei 262 piloti messi a terra perché sospettati di aver ottenuto il brevetto in maniera fraudolenta. Il pilota non è stato disposto a dire quanto e se abbia pagato lui per il brevetto, ma ha spiegato il meccanismo della corruzione, il cui prezzo oscillava fra le 300 mila rupie (1.500 euro) e un milione e mezzo di rupie (quasi 8.000 euro). La variazione di prezzo dipendeva dal tipo di assistenza fornita dai funzionari in sede d’esame.

Esami forniti in anticipo e risposte sottobanco durante le prove

In alcuni casi, fornivano in anticipo gli esami e in altri il supervisore della prova ti dava le risposte durante l’esame“, ha detto Javed, secondo il quale la cosa va avanti almeno dal 2012, quando i test sono passati da due a otto. Il pilota sospeso ha minimizzato queste frodi perché il valore delle prove teoriche sarebbe molto inferiore a quello delle prove al simulatore e delle ore di volo per l’ottenimento delle licenze e, secondo Javed, in queste prove pratiche non si poteva barare.

“Inoltre, pochissimi piloti sono stati aiutati negli esami. Nella maggior parte dei casi, hanno ricevuto aiuto solo in uno o due test”, ha detto. Javed ha anche sottolineato che solo “pochi” piloti hanno superato i test imbrogliando e non i 262 piloti segnalati dal ministro dell’aviazione pakistano Ghulam Sarwar Khan al Parlamento il 24 giugno. Davanti ai deputati, illustrando le cause (errore umano) dell’incidente di Karachi, Sarwar disse che un terzo degli 860 piloti pachistani ha brevetti ‘falsi’ e 141 di questi sono piloti della Pia. Dichiarazioni che fecero scalpore, fatte nell’illustrazione dei risultati dell’indagine preliminare sulla tragedia.

Dall’Ue al Vietnam, al bando la compagnia pakistana Pia

Le reazioni internazionali non si sono fatte aspettare. L’Agenzia europea per la sicurezza aerea (Aesa) pochi giorni più tardi sospese per sei mesi le autorizzazioni di volo a Pia, che quindi adesso non può operare in Europa. “L’Easa è preoccupata per la validità delle licenze di volo dei piloti pachistani e perché il Pakistan, come operatore di Stato, non è capace di certificare e supervisionare i suoi operatori e gli aerei secondo gli standard internazionali”, ha scritto il regolatore europeo nella lettera inviata alla compagnia.

La decisione è stata seguita anche dalla Gran Bretagna, che a sua volta ha proibito i voli della Pia, mentre Vietnam e Malesia hanno temporaneamente messo a terra i piloti pachistani che lavorano in quei Paesi. Emirates ha chiesto al governo di verificare le licenze di piloti e ingegneri pachistani che  lavorano nel settore dell’aviazione e Abu Dhabi sta valutando i titoli del personale di terra pachistano.

In questa situazione, Sarwar ha chiarito nei giorni in cui è venuta fuori la vicenda dei 262 piloti sospettati di avere titoli falsi che hanno tutti smesso di volare finché le indagini, che richiederanno circa quattro mesi, non saranno terminate.

Finora licenziati 28 piloti e sospesi 5 esaminatori

Finora le autorità pachistane hanno deciso di licenziare 28 piloti e hanno sospeso cinque funzionari della Caa per il loro ruolo nell’imbroglio dei test. L’esecutivo pachistano ha identificato i piloti come i colpevoli, ma i sindacati sottolineano che l’Autorità dell’Aviazione Civile è un ente statale, gestito dal governo. “Questo è successo perché i funzionari della Caa rilasciano licenze false. I piloti non lo fanno a casa”, ha detto il presidente dell’Associazione dei piloti pakistani (PALPA), Chaudhry Salman.

Il pilota ha detto che se ci fossero comandanti con licenze false dovrebbero essere licenziati e segnalati ai tribunali, ma ha messo in dubbio la lista dei 262 piloti, dato che molti di quelli sulla lista sono morti, si sono ritirati o sono ancora in fase di addestramento, ha detto. Salman, fra l’altro, ha tenuto a sottolineare di aver superato i suoi esami onestamente. Un portavoce del Caa, Mujtaba Baig, ha rifiutato di fornire dettagli sul coinvolgimento del personale del Caa

Il governo sta ora lavorando per rassicurare le agenzie internazionali dell’aviazione e la propria popolazione e ha annunciato riforme nel settore. “Chiunque viaggi in questo momento dovrebbe sapere che i piloti che stanno volando ora hanno superato un processo di screening. Non dovrebbero preoccuparsi”, ha detto il ministro dell’Informazione Shibli Faraz in una conferenza stampa giovedì. Ma molti pachistani sono ancora preoccupati.

(Agi)

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