24 Aprile, 2024
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È morta Nikki Guelfi, moglie dell’assessore regionale Paolo Orneli

Il Pd di Roma e Lazio piange l’attivista Nikki Guelfi: ha combattuto per i diritti delle donne

La 49enne attivista si è spenta al culmine di una lunga malattia che lei stessa aveva raccontato in un libro

Nikki Guelfi è morta nella giornata di ieri. Dopo cinque anni di lotta contro una malattia la moglie dell’assessore allo Sviluppo economico e commercio della Regione Lazio Paolo Orneli si è spenta. Una malattia scoperta per caso e che lei stessa aveva raccontato con straordinario coraggio nel lirbo “La zampata della tigre”. Tigre, il nome assegnato alla malattia, scoperta per caso dopo una caduta e le cure al pronto soccorso.

Attivista, impegnata in ambito sociale e in difesa delle donne, Nicoletta Guelfi, per tutti Nikki, lascia una bambina e un marito, Paolo Orneli, che attraverso la sua bacheca facebook ha dato la notizie con un commovente messaggio. “Alla fine, hai smesso di soffrire e sei andata via in una sera d’estate, alla vigilia di quel viaggio che tanto desideravamo fare”, inizia il messaggio di Orneli. “Non te ne sei neanche accorta, il tuo cuore ha ceduto e ti sei addormentata così, senza parole né lacrime”.

“Non ti dirò bugie: non ero pronto per questo momento, avevamo ancora troppe cose da dirci e da vivere insieme. Con te se ne va la parte migliore di noi due. Forse avrei dovuto essere più forte, più paziente, più capace di aiutarti e amarti come meritavi. Ora non posso più farlo amore mio. Posso solo dirti che mi prenderò cura di nostra figlia con tutto me stesso, portandoti sempre con me e raccontandole la donna straordinaria che sei stata e che un male infame ci ha portato via”.

Il saluto finale: “Ciao Nikki, mia bellissima ragazza e compagna di vita. Finalmente puoi smetterla con tutte quelle cazzo di medicine. Riposa in pace e proteggici. Noi ti ameremo per sempre e non ti dimenticheremo mai”.

Così il Partito democratico del Lazio:

“Nikki è cresciuta, e lo ha fatto all’interno del partito politico nel quale ha deciso di militare, occupandosi ogni giorno del suo territorio; nell’associazione antiracket in cui ha lavorato; nel coordinamento delle politiche femminili e nelle difesa delle donne all’interno del suo partito e in Punto D, la realtà che ha creato con alcune sue amiche. La sua forza che non prevedeva resa, ma solide collaborazioni, le ha fatto combattere una lotta a testa alta contro una malattia odiosa che oggi le impedisce di continuare il suo impegno. Questa lotta l’ha raccontata nella Zampata della Tigre, un libro nel quale Nikki, senza retorica, ha spiegato come ha scoperto e combattuto contro il tumore. L’ennesima prova della sua volontà di condividere e di segnare tracce fondamentali per chi le è accanto e chi verrà, soprattutto per sua figlia Melania. Negli ultimi mesi la sua capacità di trasmettere idee e valori da combattimento, l’ha riportata nell’agone politico: proprio quando era più che necessaria l’affermazione di una tutela della parità di condizioni, si è impegnata alla preparazione della Conferenza delle donne del PD. Nelle diverse iniziative ha puntato al coivolgimento anche delle più giovani, coloro che, grate delle battaglie di chi le ha precedute, pensano non siano più a rischio diritti acquisiti. Le ha messe in guardia, senza spaventarle, ma per renderle attente sulla necessità di essere unite in un percorso che parte da sua nonna Marcella e deve arrivare oltre sua figlia Melania nella garanzia dell’uguaglianza e della libera felicità per tutti. Nikki Guelfi ci mancherà solo fisicamente, per il resto sarà sempre qui, a lottare accanto a noi, alla figlia Melania e al marito Paolo Orneli”.

(RomaToday)

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