19 Marzo, 2024
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 Covid-19. Giuseppe Quintavalle, Direttore Generale della Asl Roma 4: “Confidiamo nel vaccino”

“Non dobbiamo abbassare la guardia, il virus non è sparito”

Che l’epidemia da Covid -19 stia regredendo lo dimostrano i dati nazionali: a metà giugno il numero totale di positivi era di 31.710, con una decrescita costante degli assistiti.

Nel Lazio, sono ancora molte le domande e altrettanti i dubbi  dei cittadini riguardo ad  un’eventuale ritorno alla normalità. Di questo, ne abbiamo parlato con il Dott. Giuseppe Quintavalle, Direttore Generale Asl Roma 4.

Direttore, nella nostra ultima intervista, la situazione era di tipo emergenziale. Oggi come la definirebbe?

“La Asl Roma 4 è vicina al Covid Free, ma non dobbiamo abbassare la guardia. Il virus non è sparito, la tempestività nel gestire la situazione d’emergenza, le scelte fatte, l’isolamento dei cluster e il lavoro fatto in sinergia con la cabina di regia regionale e il Seresmi, ci hanno permesso di arrivare a dati di contagio quasi azzerati dal periodo di Pasqua in poi. Ma ora il senso civico e la responsabilità delle singole persone dovrà determinare il nostro futuro. Ognuno di noi è responsabile dei propri comportamenti, è necessario seguire le norme dettate dal Ministero della Salute, sul distanziamento e l’igiene delle mani in primis, e soprattutto sensibilizzare i giovani che sono coloro che si sentono immuni da qualsiasi contagio”.

Quanti sono attualmente il numero di contagiati del distretto?

“Nel distretto 3 abbiamo pochissimi casi positivi e presto potremmo avere tutti i Comuni Covid Free”.

Nell’attesa di un vaccino, le misure di sicurezza e norme igieniche fin qui adottate resteranno le uniche possibilità di evitare il contagio?

“Sì, per questo bisogna attenersi scrupolosamente a tutte le misure dettate dal Ministero della Salute. E’ vero che l’estate è alle porte e che dopo il lockdown la voglia delle persone di tornare alla normalità è tanta, ma non possiamo dimenticare ciò che abbiamo passato, e il fatto che non ne siamo ancora usciti. Il quasi azzeramento dei casi non deve farci pensare che ora possiamo comportarci in modo irresponsabile. Soprattutto dobbiamo imparare da ciò che abbiamo vissuto, ci vorrà tempo per tornare alla normalità, e tutto deve essere riscritto. Anche le nostre procedure di accesso alle prestazioni ambulatoriali, le visite, la somministrazione delle terapie, tutto è cambiato, in funzione di una sicurezza che deve essere mantenuta e garantita”.

I dati suggeriscono che i pazienti guariti potrebbero sviluppare un’immunità protettiva naturale contro l’infezione. Tuttavia, ci sono stati pazienti reinfettati dal Covid -19: avete riscontrato casi analoghi?

“Sì, per questo speriamo che arrivi presto il vaccino. Nel frattempo l’invito è di effettuare con serenità le vaccinazioni obbligatorie. Il nostro centro vaccinale, anche durante il periodo di emergenza, ha continuato a erogare i vaccini perchè soprattutto in momenti come questo è fondamentale che ci si vaccini per altre malattie, che possono essere anche più pericolose del Covid 19”.

Sappiamo che alcune associazioni hanno presentato un esposto alla Procura della Repubblica di Civitavecchia, con la richiesta di fare chiarezza su quanto è avvenuto nelle RSA alla luce dei contagi e dei decessi per Covid-19. Secondo lei, ci sono state delle inadeguatezze gestionali nelle RSA?

“Sono stati svolti degli audit su singoli cluster e saranno le carte a parlare. Quello che è certo è che nessuno si aspettava una cosa del genere, soprattutto chi gestisce le RSA. Siamo stati presenti, insieme alle direzioni delle RSA, nello spiegare le procedure che dovevano adottare, abbiamo eseguito tamponi a tappeto su tutte le strutture del territorio. Purtroppo il virus ha colpito i più fragili, ora parlare di colpe e superficialità è inopportuno. Saranno le indagini a chiarire i fatti. Per rispetto alle persone che non ci sono più, è opportuno non fare sentenze o congetture”.

Sembra essere possibile una seconda ondata di contagi. Sia l’Organizzazione Mondiale della Sanità che l’Istituto Superiore di Sanità ne sono convinti: nella Asl Roma 4 quali misure pensa di intraprendere in merito?

“Che ci sia oppure no, la Asl Roma 4 sta mettendo in campo tutte le misure di sicurezza per contenere il dilagare del virus. Il fatto di essere stati tra i primi a registrare un cluster nella Regione Lazio, ci ha sì messi a dura prova, ma ha fatto sì che dovessimo subito prendere in mano la situazione per arginare e isolare i contagi. Abbiamo preso delle decisioni giuste, e i risultati sono arrivati. Devo davvero ringraziare chi ci è stato vicino sempre, la Regione, l’Istituto Spallanzani, e i sindaci del nostro territorio, con i quali abbiamo lavorato quotidianamente a stretto contatto giorno per giorno. Ma il nostro lavoro sarà vano se ognuno non ha dentro di sè la coscienza di un comportamento sociale idoneo a garantire le misure di sicurezza”.

Erica Trucchia

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