26 Aprile, 2024
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LA TRACCIABILITA’ DELLE UOVA

Pubblichiamo un altro articolo della nutrizionista Azzurra De Luca

L’etichetta delle uova ci svela tutto ciò che dobbiamo sapere per acquistarle e mangiarle in sicurezza, ma sappiamo leggerla?

Tutti abbiamo sicuramente notato che oltre alle etichette presenti di solito sulle confezioni delle uova (che ne indicano la data di consumo preferibile, la grandezza e la categoria, laddove “A” sta per uova fresche e “B” per uova destinate all’industria alimentare), ogni uovo porta sul proprio guscio un codice. Ci siamo mai chiesti cosa indichi questo codice? Si tratta in realtà della chiave che ci svela l’”identità” dell’uovo, ossia ci permette di sapere la sua provenienza, definita anche “tracciabilità”.

Supponiamo di leggere il seguente codice: 0 IT 047 VR 024

La prima cifra è un numero e indica la tipologia di allevamento, laddove “0” corrisponde a uova da agricoltura biologica, ossia da galline allevate all’aperto, con mangimi biologici, libere di razzolare ognuna in uno spazio di circa 10 mq, “1” corrisponde a uova da galline allevate all’aperto, che cioè possono razzolare per alcune ore al giorno all’aperto, ognuna in uno spazio di circa 2.5 mq. Il numero “2” corrisponde a uova da galline allevate a terra, di solito in appositi capannoni chiusi con luci sempre accese (circa 8 galline per mq), ed infine il “3” indica uova da galline allevate in gabbia (circa 25 galline per mq). Seguono poi due lettere, che indicano lo stato di produzione delle uova (per l’Italia “IT”). Le successive tre cifre identificano il codice ISTAT del comune di produzione, le successive due lettere identificano la provincia di produzione, ed infine le ultime tre cifre indicano il nome e il luogo dell’allevamento in cui l’uovo è stato deposto.

Una volta che abbiamo analizzato questo codice penso venga spontaneo a tutti pensare che dal momento che le uova sono destinate al nostro consumo, ci converrà senz’altro scegliere uova di tipo “0” perché biologiche e se possibile allevate vicino al luogo dove viviamo. Probabilmente costeranno un po’ di più rispetto alle uova di tipo “2” o “3”, ma senza dubbio ne sarà valsa la pena, anzi, la spesa!

Dott.ssa Azzurra De Luca Nutrizionista

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