4 Maggio, 2024
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Lavoro minorile. Il Papa su Twitter: proteggiamo i bambini sfruttati

“Un’ingiustizia troppo tollerata”. L’appello alle istituzioni nella giornata mondiale contro il lavoro minorile

Nella Giornata mondiale contro il lavoro minorile risuona forte l’appello del Papa su Twitter alle istituzioni affinché compiano ogni sforzo per proteggere i tanti bambini privati della loro infanzia e sfruttati. Sono nel mondo circa 150 milioni.

Molti bambini sono costretti a lavori inadeguati alla loro età, che li privano della loro infanzia e ne mettono a repentaglio lo sviluppo integrale. Faccio appello alle istituzioni affinché compiano ogni sforzo per proteggere i minori.

Come riporta Vatican News sono passati 18 anni dall’istituzione della Giornata mondiale contro il lavoro minorile per prevenire e debellare questa fenomeno in buona parte sommerso, diffuso nelle regioni più povere di tutti i continenti ma presente anche in Paesi sviluppati, come l’Italia, dove si stima siano ben 300 mila i piccoli lavoratori tra i 7 e i 15 anni. Privati di diritti e sfruttati, senza sufficienti tutele anche nelle istituzioni, sottolinea il Papa su twitter, “bambini costretti a lavori inadeguati alla loro età, che li privano della loro infanzia e ne mettono a repentaglio lo sviluppo integrale”.

Inoltre, secondo un nuovo studio dell’Organizzazione internazionale del lavoro (Oil) e dell’Unicef,

milioni di bambini in più rischiano di essere spinti verso il lavoro minorile a causa della crisi dovuta al Covid-19, che potrebbe portare al primo aumento del lavoro minorile dopo 20 anni di progressi.

Secondo il rapporto “Covid-19 and child labour: A time of crisis, a time to act” il lavoro minorile è diminuito di 94 milioni dal 2000, ma questo risultato ora è a rischio. Lo studio rivela che i bambini già impiegati nel lavoro minorile potrebbero lavorare più a lungo o in condizioni peggiori. Un numero maggiore di loro potrebbe essere costretto a svolgere le peggiori forme di lavoro, che causano danni significativi alla loro salute e sicurezza.

(Avvenire)

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