17 Maggio, 2024
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Ancora truffe in tempo di coronavirus: squilli fantasma ruba-soldi

(La Stampa) – In tempi di emergenze si moltiplicano i tentativi di truffa a tutti i livelli e attraverso ogni mezzo possibile. E più che immaginabile. Dopo la finta raccolta fondi on line per l’ospedale San Camillo di Roma in prima linea nella lotta contro il Covid-19, vero e proprio atto di sciacallaggio, ora arrivano le

telefonate fantasma. È la Polizia di Stato, in queste ore, a lanciare il nuovo allarme

Chiamate esca

Le chiamate a cui si fa riferimento non hanno come oggetto diretto il coronavirus ma compaiono proprio adesso, in un momento in cui tutti sono in allerta e alla continua ricerca di informazioni sulla situazione che si sta vivendo. Ancora in lockdown e quindi ancora più attenti a ogni minimo segnale, a ogni tipo di comunicazione che possa artivare dall’esterno. È su questa sorta di vulnerabilità dettata dal momento che le organizzazioni truffaldine fanno leva.

La segnalazione

Perché non si abbassi la guardia, ora più del solito, la Polizia raccomanda: «State attenti alla truffa dello squillo – si legge sulla sua pagina Facebook  -. Arriva una telefonata da un numero estero. Poco dopo ne arriva un’altra. A quel punto la curiosità spinge alcune persone a richiamare il numero, cadendo nella trappola dei truffatori. Può sembrare uno scherzo, ma arriva a costare anche 1,5 euro al secondo».

L’esborso a sorpresa dunque potrebbe essere notevole. Un salasso per chi magari in questo momento ha grosse difficoltà economiche e si trova a diventare vittima di gente senza scrupoli.

I sospetti

«Si tratta della truffa “Wangiri”, quindi attenzione alle telefonate che arrivano dall’estero -avvertono gli agenti – in particolare dalla Tunisia (+216) e dall’Inghilterra (+44), ma anche da altri Paesi. Non richiamate i numeri sconosciuti, e, se non ne avete necessità, chiedete al vostro operatore di inibire le telefonate all’estero, in modo da non cadere nella rete dei truffatori nemmeno per sbaglio». In caso di sospetti viene consigliato di fare una segnalazione alla Polizia postale https://www.commissariatodips.it/segnalazioni/index.html.

L’avviso fake

Qualche giorno fa veniva anche segnalata una comunicazione che sta girando nella Capitale e che mostra in bella vista il logo (finto) delle autorità.

«È falso – assicurano gli agenti – il documento che gira in Rete intestato alla questura di Roma “Divisione Polizia Amministrativa e Sociale” dove si fa divieto assoluto, a causa del Covid19, di svolgere attività balneari a scopo ricreativo fino all’ 11 giugno 2020». Ancora non ci sono date ufficiali per l’avvio della stagione balneare sul litorale romano e dunque nessun avviso di questo genere può essere considerato attendibile.

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