27 Aprile, 2024
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Garante regionale Stefano Anastasia “Il Tribunale di Roma ordina la liberazione di una cittadina nigeriana vittima di tratta ristretta a Ponte Galeria”

riceviamo e pubblichiamo

Comunicato stampa

Garante regionale Stefano Anastasia “Il Tribunale di Roma ordina la liberazione di una cittadina nigeriana vittima di tratta ristretta a Ponte Galeria”

Ancora una volta il Tribunale di Roma ha ribadito che solo la Commissione territoriale asilo può decidere se una domanda di protezione internazionale è ammissibile o meno. Il Tribunale ha quindi ordinato la liberazione di una cittadina nigeriana trattenuta nel CPR di Ponte Galeria dove aveva presentato una nuova domanda di protezione internazionale alla luce di elementi nuovi circa la tratta ai fini di prostituzione e la persecuzione di genere mediante mutilazioni genitali che avrebbe subito nel paese di origine.

“La decisione è importante perché chiarisce che solo la Commissione territoriale ha gli strumenti e la competenza a decidere sull’ammissibilità delle domande reiterate di protezione internazionale.” ha commentato il Garante regionale Stefano Anastasia. “Spesso le vittima di tratta hanno il timore di denunciare i propri aguzzini e presentano domande di protezione internazionale senza raccontare il loro reale vissuto. Per questa ragione la normativa internazionale e nazionale consente di presentare una nuova domanda basata su elementi nuovi che deve essere valutata dalla Commissione”.

Ieri una delegazione del Garante regionale dei diritti dei detenuti e delle persone private della libertà personale si era recata al CPR di Ponte Galeria a seguito della segnalazione di questo caso da parte della Clinica legale dell’Università di Roma tre. Già a dicembre il Garante era intervenuto in un caso analogo, analogamente deciso dal Tribunale di Roma.

“Sono convinto che la Questura di Roma modificherà la propria prassi conformandosi a quanto disposto dal Tribunale di Roma. Il nostro impegno continuerà nella direzione di garantire diritti per le persone vulnerabili che meritano assistenza, difesa legale qualificata, programmi di integrazione e non di essere rimpatriate” prosegue Stefano Anastasia. “Per realizzare questi obiettivi abbiamo chiesto alla Prefettura di Roma di autorizzare un nostro sportello di informazione legale all’interno del CPR, come già facciamo nelle carceri di tutto il Lazio. Speriamo che il Prefetto risponda positivamente e in tempi brevi”

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