23 Aprile, 2024
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Porta Maggiore: l’ingresso al centro storico di Anguillara

Ricerca e conoscenza degli edifici di valore storico e artistico presenti nel comprensorio sabatino

Bentornati tra le righe di questa rubrica dedicata alle eccellenze storico artistiche del territorio sabatino, rubrica che ci accompagnerà anche in questo nuovo anno appena iniziato.
Questo mese ci dirigiamo verso le sponde di Anguillara, le cui origini risalgono al secondo secolo a.C., in piena era Repubblicana dell’antica Roma.
Qui sul lago aveva posto la sua residenza di campagna una patrizia di nome Rutilia Polla; la villa aveva una forma angolare ed era perciò nota con il nome di Angularia. Dal nome di questa villa patrizia deriverebbe il nome della città, Anguillara, la quale divenne Comune autonomo nel 1790 quando si distaccò da Roma.
Numerosi i luoghi di interesse storico artistico qui presenti, tra architetture di carattere religioso, architetture civili, siti archeologici, monumenti pubblici e aree naturali.
Come gli altri Comuni del territorio, anche Anguillara è stata ed è tuttora scelta come set per film, serie e spot pubblicitari. Tra i molti citiamo: “Ecco noi per esempio” con Pozzetto e Celentano, “Il commissario Manara”, “Il diavolo e l’acquasanta” con il mitico Tomas Milian, “La marcia su Roma” di Dino Risi, un episodio della serie “Il tredicesimo apostolo”, “Grande, grosso e Verdone”, “Nine” omaggio a “8 e 1/2” di Fellini e l’iconica scena della partita a tennis tra Fantozzi e Filini.
Ma ora risaliamo dalle spiagge, attraversiamo i caratteristici vicoli e arriviamo all’ingresso del centro storico di Anguillara. Qui, a dare il benvenuto a residenti e visitatori, si trova la Porta Maggiore, prima vera struttura difensiva creata intorno al Duecento e dalla quale si dipartiva l’intera cinta muraria della città. La costruzione inizia sotto l’egida della famiglia degli Anguillara per poi evolversi durante il periodo di dominazione degli Orsini, quando, sul finire del Quattrocento, l’architetto senese Francesco di Giorgio Martini venne convocato a Bracciano da Gentil Virginio Orsini. La Porta Maggiore venne fortificata, dotata di un ponte levatoio e di uno stemma in pietra. Lo stemma si trova sopra l’arco della porta e probabilmente rappresentava un orso nell’atto di divorare un’anguilla. Questi lavori vennero attuati per dare maggior risalto all’accesso del Palazzo Baronale.
Arriviamo alla fine del Cinquecento, quando la Porta venne ulteriormente abbellita da Giacomo del Duca, artista siciliano allievo di Michelangelo. Del Duca lavorò alla tomba di papa Giulio II, a Porta Pia, a Porta San Giovanni, alla cupola della chiesa di S.M. di Loreto, ai giardini del Palazzo Farnese di Caprarola ed al giardino segreto voluto da Paolo Giordano I Orsini all’interno del Castello Orsini Odescalchi di Bracciano.
L’orologio ed il vano scala per accedervi, posto in piazza del Comune, vennero aggiunti sul finire del Settecento. In questo stesso periodo sono presumibilmente state decorate in bugnato entrambe le facciate ed è stato aggiunto il portone in legno all’interno dell’arco.
Gli ultimi lavori risalgono agli inizi dell’Ottocento, quando all’orologio venne aggiunto un quadrante a finestra, precedentemente posto nel campanile della chiesa della Collegiata, la quale domina dall’alto l’intera Anguillara.
Monia Guredda

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