โL’anno vecchio รจ finitoโฆ Ma qualcosa ancora qui non va.โ (Lucio Dalla)
Alcune considerazioni generali di inizio anno.
Il Partito Democratico. La sua incapacitร strutturale, a causa della sua forma-partito plebiscitaria, correntizia ed elettoralistica, di aprire una riflessione comune sui perchรฉ della sconfitta del 4 marzo รจ stata pagata pesantemente dal paese e dalle forze popolari e democratiche. Questo partito non ha mai voluto comprendere la relazione stretta che cโรจ stata tra crisi generale del neoloberismo, impoverimento delle fasce sociali piรน deboli e dei ceti medi con la crescita esplosiva dei consensi elettorali ai 5stelle e con il crollo dei suoi consensi. La lettura sbagliata dellโondata populista come esclusivo fenomeno antisistema ha comportato errori politici di fondo e assai gravi: a) ha saldato i bisogni sociali di milioni di persone allโimprovvisato e ristrettissimo gruppo dirigente grillino facendone il legittimo rappresentante; b) ha favorito lโinserimento al governo della parte piรน pericolosa delle destre italiane; c) ha fatto smarrire ogni elementare distinzione tra la Lega e i 5stelle; d) ha annientato ogni ipotesi di iniziativa politica tesa a dividere ย la maggioranza di governo per privilegiare una opposizione a testa bassa, contraddittoria, priva di contenuti sociali popolari e poco credibile.
Certamente, aprire una riflessione sul perchรฉ il PD abbia perso la rappresentanza delle forze del lavoro e popolari e nel contempo si sia insediato nei ceti piรน protetti, comporta una ridefinizione della collocazione ideale, sociale e politica di quel partito che per ora non sembra allโordine del giorno. I rumores congressuali ruotano ancora e sempre sui nomi di persone, sugli spostamenti di convenienza delle correnti e non sul dibattito/confronto per nuove politiche economiche, sociali e ambientali. ย
Lega. Si puรฒ dire che se prima del 4 marzo la politica del PD ha favorito i 5stelle, dopo, con la politica del popocorn, ha favorito lโavvento al governo della Lega con la conseguenza di avere leggi contro la dignitร delle persone, il diffondersi nel paese del razzismo, lโavanzare dellโiniziativa di forze violente e fasciste e la passivitร del ย ministro degli interni e del governo nel contrastarle. La Lega, in assenza di unโiniziativa politica e popolare unitaria contro di essa, ha davanti la prospettiva di logorare sia i 5stelle che il centro destra, e di attirare su di se i consensi delle fasce popolari, dei ceti medi e ricchi che contano su Salvini per un governo dโordine dopo il prevedibile fallimento dellโattuale governo. ร evidente che lโobiettivo principale delle forze democratiche dovrร essere quello di togliere la Lega dal governo, anche con un governo di tipo nuovo, aperto a sinistra, dei 5stelle. ย ย
5stelle. Se la politica neoliberista e rigorista del PD e di Forza Italia, ha favorito la crescita elettorale del partito di Grillo, la sua attuale collocazione di governo e la sua alleanza con la Lega lo espone al continuo logoramento dei suoi consensi di sinistra che puรฒ trattenere alla sola condizione di un permanere dellโimmobilismo del PD e delle forze sindacali, e di una divisione strutturale dei piccoli partiti della sinistra.
Le difficoltร dei 5stelle nascono dalla sua strutturale impostazione politica che non ha mai concepito le alleanze politiche e non ha mai scelto referenti sociali precisi, ha pensato, allโabbisogna, di giocare sui due forni quello di destra e quello di sinistra: ora inforna a destra. Ciรฒ comporta un eclettismo programmatico, un miscuglio di velleitร sociali e di assenza di politiche conseguenti: sโannuncia lo sforamento del debito, non per gli investimenti, si avvia un braccio di ferro con la Commissione europea e poi si cede; si vuole la ripresa economica ma non si trovano le risorse per gli investimenti, anzi si promettono sgravi fiscali ai ceti piรน ricchi; si vuole il reddito di cittadinanza e poi non si cercano le risorse necessarie; si promette di intervenire sul sistema pensionistico per renderlo piรน giusto e poi si tolgono i soldi dellโindicizzazione alle pensioni medie e la quota 100 รจ per pochi; si sbracciano per la democrazia diretta e poi le scelte della finanziaria vengono sequestrate dal governo e dagli organismi europei, espropriando cosรฌ il Palamento italiano. Mio padre, con lโironia propria dei romani, dice โ sono partiti con la banda in testa e sono arrivati con la pernacchiaโ.
La situazione dei 5stelle appare assai precaria e unโiniziativa di mobilitazione sociale e politica potrebbe spingerla a cacciare dal governo i leghisti e aprire una fase sociale e politica nuova e aperta a sinistra.
Forza Italia. Per ย ora aspetta. ร attestata sullโattendere il logoramento del governo e dei 5stelle per riproporre lโalleanza di centro destra a trazione leghista.
Fratelli dโItalia. Come sopra, magari pensando ad un proprio ruolo di cerniera tra le frange popolar-razziste e Salvini. ย
I partiti di sinistra. Anche loro sono stati sorpresi dallo spostamento di milioni di persone di sinistra sui 5stelle o peggio sulla Lega. Come รจ potuto accadere? Anche qui serve una riflessione sulle cause politiche, sugli atteggiamenti politici, sui limiti programmatici e sulla concezione della politica che li ha separati dai reali bisogni sociali, dal rapporto diretto col mondo del lavoro, sindacale e non, e dallโimmediato contatto con le persone in carne ed ossa. Ma cโรจ di piรน. Quello che manca รจ la prospettiva ideale del cambiamento immediato e futuro, mentre serve una nuova idea di societร fondata sullโuguaglianza, sulla liberazione delle donne e degli sfruttati, sulla solidarietร e sulla tutela della natura. Servono parole come ecologia, socialismo, ecosocialismo, liberazione e diritti delle donne, lavoro, Europa democratica, multietnica e del lavoro. Per tutto ciรฒ รจ indispensabile una critica alle attuali contraddizioni del sistema capitalistico nella versione liberista e trumpista.
Ai piccoli partiti, che danno luogo a debolissime liste elettorali, manca anche una condizione necessaria per essere ascoltati e per crescere, ed รจ quella di esplicitare apertamente lโobiettivo di unire le forze del lavoro e queste di unirle agli altri ceti popolari, di farle convivere in una organizzazione unitaria e pluralista. Insomma, manca lโispirazione allโunitร e la volontร di formare un patito politico, che sono poi le condizioni per far svolgere alle forze del lavoro una funzione generale di direzione morale e politica. Sono consapevole che ย queste valutazioni sono assai parziali espero utili alla discussione e certamente si riferiscono al prima, mentre il futuro รจ ancora tutto davanti a noi.
Sergio Gentili.


