26 Aprile, 2024
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Emigrazione, Differenze Genetiche, Razzismo

Claudio Cappabianca

Nell’intero mondo, quindi non solo in Italia, è in atto un forte movimento d’intolleranza nei confronti di chi è diverso rispetto a un modello basato su egoismi e difesa del proprio io. Cerchiamo di fare un pò di ordine sia nelle definizioni, sia nella lunga storia dell’umanità.

L’uomo è nato nomade: alla sua comparsa per il suo sostentamento alimentare si consumavano esclusivamente le risorse locali e quindi appena finite iniziava il cammino verso nuovi territori. La stanzialità è arrivata quando si è iniziato a coltivare il proprio territorio.

Nei primi anni del XIX secolo naturalista francese Jean-Baptiste de Lamarck nel suo saggio Filosofia zoologica affermava che la natura è soggetta a leggi proprie e autonome determinanti evoluzioni e cambiamenti delle specie nel corso dei secoli: graduali modificazioni degli organismi per adattarsi ai nuovi ambienti/clima/cibo. E’ stato coniato il termine Ominazione per indicare il processo di evoluzione della specie umana e la sua progressiva diffusione sulla Terra, a partire dalla sua comparsa in Africa centro-orientale circa 2 MLN di anni fa.

Il miscelamento delle razze, termine sconfessato dallo scienziato genetista Luca Cavalli-Sforza, scomparso da poco, ha prodotto civiltà e culture molto differenti tra loro ma queste non possono e non devono essere considerate strutture chiuse o isolate tra di loro; troppi esempi di sovrapposizioni o punti fondamentali in comune si possono vedere nelle religioni, costumi, arte e tutto ciò che l’uomo produce. Le caratteristiche fisiche predominanti di certe popolazioni dipendono invece da un numero molto ridotto di geni e sono state selezionate esclusivamente da condizioni ambientali.

Troppo spesso si utilizzano termini poco corretti per spiegare differenti ma simili fenomeni:

migrazione– si intende lo spostarsi di singole persone da un luogo ad un altro in base a una programmazione individuale o familiare;

immigrazione– in genere lo spostamento di un singolo o più persone in paesi differenti dal proprio o nello stesso paese di origine, in tal caso si parla di immigrazione interna. L’immigrazione è determinata da fattori ambientali, sociali, economici, politici;

emigrazione– è comprensivo del fenomeno sociale che porta un singolo individuo o un gruppo di persone a spostarsi dal proprio luogo originario verso un altro luogo. L’emigrazione può essere interna, quella che avviene da una regione all’altra dello stesso Stato.

In fisica con il termine entropia viene definita la misura del disordine molecolare, misura della graduale dispersione e degradazione di energia e materia, fino alla morte termica dell’universo stesso: ossia quando il movimento delle singole molecole, per estensione dei singoli individui, viene annullato si ha la paralisi totale e quindi la morte del sistema. Senza mobilità l’umanità si sarebbe estinta, infatti, essa assume una rilevante importanza sin dall’origine della storia della vita associata.

La stessa biologia afferma che l’accoppiamento d’individui della stessa origine provoca una serie di malformazioni o degenerazione della specie.

 

Il documentario di Alberto Angela trasmesso dalla RAI: la mia modesta opinione è negativa. Perché dico negativa: manca sicuramente un’analisi su coloro i quali sono stati responsabili dell’emissione delle leggi razziali, Mussolini re e complici, ma anche della puntuale applicazione delle stesse; ma le razzie e le espulsioni non ebbero nessun complice italiano? Solo tedeschi “cattivi”? No ci fu complicità di intere popolazioni che o per passività o per affinità di pensiero facilitarono, come minimo, queste operazioni.

Già tra fine ‘800 e inizio ‘900 il medico e giurista Cesare Lombroso affermava che era possibile formulare una teoria per tracciare un identikit per un uomo deliquente: il criminale è un essere atavistico che riproduce sulla propria persona i feroci istinti dell’umanità primitiva e degli animali inferiori. Questa è la frase manifesto del pensiero lombrosiano, pensiero che è servito come preambolo alle famigerate e volutamente poco conosciute o pubblicizzate leggi razziali. Il razzismo scientifico è lo studio delle tecniche e delle ipotesi a sostegno o giustificazione della fede razzistica, ovverosia l’inferiorità o superiorità razziale di alcuni gruppi umani rispetto ad altri con la distinzione in gruppi, razze. L’attuale pensiero scientifico, come sopra descritto, ha ribaltato queste teorie, antrometria, craniometria, e ha definito il razzismo scientifico come privo di ogni fondamento. è stato denunciato formalmente, soprattutto nella prima dichiarazione che si appoggia all’antirazzismo e fatta dall’Unesco nel 1950 intitolata The Race Question (Dichiarazione sulla razza, UNESCO 1950) in cui si afferma che:

«”il fatto biologico della razza e il mito della razza vanno nettamente distinti. Per tutte le pratiche sociali con uno scopo ed un’intenzione razziale la razza non è tanto un fenomeno biologico quanto un autentico mito sociale: il mito della razza ha prodotto un’enorme quantità di danni umani e sociali; negli ultimi anni ha occupato pesantemente le coscienze umane e prodotto il dispiegarsi oppressivo nella stessa quotidianità della vita, causando sofferenze indicibili“.»

Le leggi razziali: nel primo numero della rivista “La difesa della razza” si sosteneva la teoria fondamentale alla promulgazione:

«È tempo che gli Italiani si proclamino francamente razzisti. Tutta l’opera che finora ha fatto il Regime in Italia è in fondo del razzismo. Frequentissimo è stato sempre nei discorsi del Capo il richiamo ai concetti di razza. La questione del razzismo in Italia deve essere trattata da un punto di vista puramente biologico, senza intenzioni filosofiche o religiose. La concezione del razzismo in Italia deve essere essenzialmente italiana e l’indirizzo arianonordico.»
(La difesa della razza, anno I, numero 1, 5 agosto 1938, p. 2)

Il ministro segretario del partito ha ricevuto, il 26 luglio XVI, un gruppo di studiosi fascisti, docenti nelle università italiane, che hanno, sotto l’egida del Ministero della Cultura Popolare, redatto o aderito, alle proposizioni che fissano le basi del razzismo fascista:

  • LE RAZZE UMANE ESISTONO. L’esistenza delle razze umane non è già una astrazione del nostro spirito, ma corrisponde a una realtà fenomenica, materiale, percepibile con i nostri sensi. Questa realtà è rappresentata da masse, quasi sempre imponenti di milioni di uomini simili per caratteri fisici e psicologici che furono ereditati e che continuano a ereditarsi. Dire che esistono le razze umane non vuol dire a priori che esistono razze umane superiori o inferiori, ma soltanto che esistono razze umane differenti.
  • ESISTONO GRANDI RAZZE E PICCOLE RAZZE. Non bisogna soltanto ammettere che esistano i gruppi sistematici maggiori, che comunemente sono chiamati razze e che sono individualizzati solo da alcuni caratteri, ma bisogna anche ammettere che esistano gruppi sistematici minori (come per es. i nordici, i mediterranei, i dinarici, ecc.) individualizzati da un maggior numero di caratteri comuni. Questi gruppi costituiscono dal punto di vista biologico le vere razze, la esistenza delle quali è una verità evidente.
  • IL CONCETTO DI RAZZA È CONCETTO PURAMENTE BIOLOGICO. Esso quindi è basato su altre considerazioni che non i concetti di popolo e di nazione, fondati essenzialmente su considerazioni storiche, linguistiche, religiose. Però alla base delle differenze di popolo e di nazione stanno delle differenze di razza. Se gli Italiani sono differenti dai Francesi, dai Tedeschi, dai Turchi, dai Greci, ecc., non è solo perché essi hanno una lingua diversa e una storia diversa, ma perché la costituzione razziale di questi popoli è diversa. Sono state proporzioni diverse di razze differenti, che da tempo molto antico costituiscono i diversi popoli, sia che una razza abbia il dominio assoluto sulle altre, sia che tutte risultino fuse armonicamente, sia, infine, che persistano ancora inassimilate una alle altre le diverse razze.
  • LA POPOLAZIONE DELL’ITALIA ATTUALE È NELLA MAGGIORANZA DI ORIGINE ARIANA E LA SUA CIVILTÀ È ARIANA. Questa popolazione a civiltà ariana abita da diversi millenni la nostra penisola; ben poco è rimasto della civiltà delle genti preariane. L’origine degli Italiani attuali parte essenzialmente da elementi di quelle stesse razze che costituiscono e costituirono il tessuto perennemente vivo dell’Europa.
  • È UNA LEGGENDA L’APPORTO DI MASSE INGENTI DI UOMINI IN TEMPI STORICI. Dopo l’invasione dei Longobardi non ci sono stati in Italia altri notevoli movimenti di popoli capaci di influenzare la fisionomia razziale della nazione. Da ciò deriva che, mentre per altre nazioni europee la composizione razziale è variata notevolmente in tempi anche moderni, per l’Italia, nelle sue grandi linee, la composizione razziale di oggi è la stessa di quella che era mille anni fa: i quarantaquattro milioni d’Italiani di oggi rimontano quindi nella assoluta maggioranza a famiglie che abitano l’Italia da almeno un millennio.
  • ESISTE ORMAI UNA PURA “RAZZA ITALIANA”. Questo enunciato non è basato sulla confusione del concetto biologico di razza con il concetto storico–linguistico di popolo e di nazione ma sulla purissima parentela di sangue che unisce gli Italiani di oggi alle generazioni che da millenni popolano l’Italia. Questa antica purezza di sangue è il più grande titolo di nobiltà della Nazione italiana.
  • È TEMPO CHE GLI ITALIANI SI PROCLAMINO FRANCAMENTE RAZZISTI. Tutta l’opera che finora ha fatto il Regime in Italia è in fondo del razzismo. Frequentissimo è stato sempre nei discorsi del Capo il richiamo ai concetti di razza. La questione del razzismo in Italia deve essere trattata da un punto di vista puramente biologico, senza intenzioni filosofiche o religiose. La concezione del razzismo in Italia deve essere essenzialmente italiana e l’indirizzo ariano–nordico. Questo non vuole dire però introdurre in Italia le teorie del razzismo tedesco come sono o affermare che gli Italiani e gli Scandinavi sono la stessa cosa. Ma vuole soltanto additare agli Italiani un modello fisico e soprattutto psicologico di razza umana che per i suoi caratteri puramente europei si stacca completamente da tutte le razze extra–europee, questo vuol dire elevare l’italiano a un ideale di superiore coscienza di sé stesso e di maggiore responsabilità.
  • È NECESSARIO FARE UNA NETTA DISTINZIONE FRA I MEDITERRANEI D’EUROPA (OCCIDENTALI) DA UNA PARTE E GLI ORIENTALI E GLI AFRICANI DALL’ALTRA. Sono perciò da considerarsi pericolose le teorie che sostengono l’origine africana di alcuni popoli europei e comprendono in una comune razza mediterranea anche le popolazioni semitiche e camitiche stabilendo relazioni e simpatie ideologiche assolutamente inammissibili.
  • GLI EBREI NON APPARTENGONO ALLA RAZZA ITALIANA. Dei semiti che nel corso dei secoli sono approdati sul sacro suolo della nostra Patria nulla in generale è rimasto. Anche l’occupazione araba della Sicilia nulla ha lasciato all’infuori del ricordo di qualche nome; e del resto il processo di assimilazione fu sempre rapidissimo in Italia. Gli ebrei rappresentano l’unica popolazione che non si è mai assimilata in Italia perché essa è costituita da elementi razziali non europei, diversi in modo assoluto dagli elementi che hanno dato origine agli Italiani.
  • I CARATTERI FISICI E PSICOLOGICI PURAMENTE EUROPEI DEGLI ITALIANI NON DEVONO ESSERE ALTERATI IN NESSUN MODO. L’unione è ammissibile solo nell’ambito delle razze europee, nel quale caso non si deve parlare di vero e proprio ibridismo, dato che queste razze appartengono a un ceppo comune e differiscono solo per alcuni caratteri, mentre sono uguali per moltissimi altri. Il carattere puramente europeo degli Italiani viene alterato dall’incrocio con qualsiasi razza extra–europea e portatrice di una civiltà diversa dalla millenaria civiltà degli ariani.»

Elenco dei 10 scienziati italiani firmatari del manifesto della razza

Pieno merito a quei pochi che sfidarono sulla propria pelle il regime salvando persone innocenti ma solo colpevoli di essere “diversi”. Ritengo che in Italia non si sia mai fatto un reale processo di mea culpa, e ne vediamo oggi come preoccupanti manifestazioni vengano svolte sotto gli occhi di tutti.

 

Lo sterminio e le sperimentazioni su popolazioni non devono essere trattati come frutto di poche menti malate, ma come processo malefico di teorie coinvolgenti grosse fette di popolazioni. Battiamoci, finché possiamo, a che nelle scuole vengano diffuse tutte le informazioni, la storia va insegnata e non depauperata. Saluti fascisti, simboli inneggianti a nazismo vanno perseguiti e non svilire questi reati a semplici ragazzate.

Compito del nostro giornale e dell’Associazione L’Agone Nuovo è, soprattutto nelle scuole di ogni ordine e grado nel nostro territorio, di diffondere idee di pace e uguaglianza, in quanto riteniamo fondamentale recuperare quei valori e quelle idee che i nostri padri ci hanno insegnato, patrimonio che assolutamente non va perso ma aggiornato e ampliato perché il mondo intero migliori.

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