27 Aprile, 2024
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Le origini e la storia secolare di Palazzo Tittoni a Manziana

Ricerca e conoscenza dei palazzi di valore storico e artistico presenti nel comprensorio sabatino

 

Benvenuti tra le righe di questa nuova rubrica che vuole far conoscere o semplicemente ricordare le bellezze architettoniche presenti in abbondanza sul nostro territorio.

Questo mese siamo a Manziana per visitare Palazzo Tittoni.

Al centro di Manziana troviamo piazza Tittoni e proprio su questa piazza si affaccia Palazzo Tittoni, una struttura risalente al Cinquecento al cui interno sono conservati i resti della Rocca di Santa Pupa, un castello fatto erigere nel Duecento dai Prefetti di Vico.

La famiglia dei Signori di Vico, conquistata la zona, vi fa costruire il proprio castrum Sanctae Pupae, questo perché il ramo della famiglia che si stabilisce a Manziana si chiama appunto De Santa Pupa.

Ricordiamo che a quei tempi il nome di Manziana non appare ancora in alcun documento e la zona è denominata Santa Pupa.

Nel 1290 il castello viene venduto all’Ospedale di Santo Spirito; qui risiedono il vicario ed il castellano i quali amministrano la giustizia e convocano il Consiglio degli Huomini Capannari della Mantiana.

Dal Quattrocento in poi il castrum inizia a subire una lenta decadenza fino a quando, nel 1596, al suo posto viene costruito Palazzo Tittoni, il quale ingloba l’antico Castrum; al suo interno è infatti possibile ammirare due torrioni a pianta quadrata del vecchio castello.

Il nuovo palazzo viene realizzato dall’architetto Ottaviano Mascherino, membro dell’Accademia di San Luca. Il Mascherino viene inviato a Manziana durante il pontificato di Sisto V e ha l’incarico di realizzare il Palazzo Baronale di Santo Spirito. Il palazzo è concepito come residenza estiva del barone, ma anche come centro dell’azienda agricola e cuore della giurisdizione feudale. I lavori partono agli inizi del 1590 e terminano sul finire del secolo.

Dopo esser stato per secoli di proprietà papale, il palazzo viene acquistato da Vincenzo Tittoni, senatore del neonato Regno d’Italia. Siamo nel Risorgimento. Il palazzo passa poi al figlio di Vincenzo, Tommaso Tittoni, politico e diplomatico, ministro degli Esteri con Giolitti e poi presidente dell’Accademia d’Italia, vissuto a cavallo tra il XIX ed il XX secolo.

All’interno del palazzo vi è uno splendido giardino con numerose, antiche piante esotiche; tra di esse una palma da cocco il cui troco misura 350 cm di circonferenza e 16 metri di altezza, nonché un leccio con una circonferenza di 300 cm ed un ippocastano con una circonferenza di 285 cm.

Arriviamo al Novecento. Durante la seconda guerra mondiale, più precisamente nell’estate del ’44, i tedeschi in fuga dagli americani erano intenzionati a far brillare le mine anticarro che avevano ammassato nei sotterranei di Palazzo Tittoni. Per fortuna rinunciarono a questo scellerato proposito, ma numerosi fori di proiettile che si vedono su alcune porte utilizzate per le esercitazioni sono ancora lì a ricordarci cosa è la follia.

Successivamente, negli anni ’60, gli anni del boom economico italiano, Palazzo Tittoni ha ospitato gli studenti delle scuole medie di Manziana, passando così da un periodo di distruzione ad uno di costruzione.

Monia Guredda

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