27 Aprile, 2024
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Questa sera, alle ore 21.30 presso l’arena Frontera Estate di Ladispoli, verrà proiettato il nuovo film di Claudio Zamarion: Parasitic Twin.

Ospiti, durante la proiezione, saranno il regista, il cast e il compositore delle musiche, il maestro Giacomo Trovaioli. 

Liberamente ispirato ad una storia vera,  il film porta sul grande schermo il tema del Fetus in Fetus, una rara anomalia dello sviluppo embrionale, definito comunemente GEMELLO PARASSITA.

Come scrive Zamarion nelle sue note di regia: «La naturalezza degli eventi che succedono al racconto, ragazze che, cresciute in un orfanotrofio hanno, fin da subito, una confidenza schietta, diretta, mi consente di esaltare l’aspetto mentale e non quello fisico.
L’ ambientazione mi ha aiutato, attraverso i suoi colori, la sua vegetazione ed i ricchi rumori, a rendere tutto così pieno di spazio e, allo stesso tempo, a perdere la percezione della direzione e del tempo.
Un rifugio che rende intimo il loro trascorso, una luce naturale che le inserisce nella loro storia.
Ho voluto prediligere il suono con l’Asta proprio per rendere loro più immerse, sentirle e viverle completamente.
I colori delle acque sulfuree e i fiumi di colore ruggine mi aiutano a dare al film un ambiente ferito ma vivo, che riflette i battiti della proiezione delle vite delle protagoniste della nostra storia.
Una grande collaborazione mi lega al maestro Giacomo Trovaioli che ha saputo affrontare un film che vuole mutare il suo pubblico in una visione distesa e percettiva.
Mi lascio coinvolgere e trasportare dal racconto di una storia durante una serata passata tra amici. Un’isola in mezzo a un lago che rappresenta la solitudine, una barca che ci conduce lontano dal mondo reale, quattro ragazze con un unico obiettivo: far dimenticare alla piccola Jana l’operazione subita per estirpare il suo “Gemello Parassita”.
Mi ha affascinato immediatamente l’aspetto psicologico e quanto questo può incidere sulle nostre emozioni. Sapere di avere inglobato il tuo gemello e avergli negato un esistenza.
Proiezioni di paure che tutti noi abbiamo, accompagnano una storia che, scritta da Franco Forte e Francesco Spagnuolo e, grazie a un gruppo coeso di cast tecnico e artistico, mi ha reso possibile l’utilizzo di una macchina da presa timida, mai invasiva ma concentrata sulla ricerca di emozioni.

Un utilizzo di grandangoli che rende la distanza dalle nostre protagoniste percettibile, proiettare il nostro pubblico lì con loro, in silenzio, lasciandolo andare a una storia che, via via, vuole penetrare nel profondo».

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