25 Aprile, 2024
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Bracciano. Il candidato Tondinelli risponde alle accuse di “Bracciano Bene Comune”

Riceviamo e pubblichiamo la risposta del candidato Sindaco al Comune di Bracciano, Armando Tondinelli, alla nota di “Bracciano Bene Comune”.

Mi trovo a scrivere per replicare all’articolo di Bracciano Bene Comune, che afferma delle imprecisioni e delle falsità riguardo la mia campagna elettorale, cosa che può dare una visione distorta della realtà agli elettori.

Innanzi tutto, mi preme ricordare, come ho già detto sia prima che dopo il primo turno delle elezioni, che non ho fatto e non farò apparentamenti con altre liste per il ballottaggio. Le liste Patto per Bracciano e Noi per Tondinelli fanno parte di un progetto politico che vuole portare i cittadini al centro della vita politica, attraverso il lavoro, le competenze, la collaborazione con le associazioni. Non abbiamo voluto apparentarci con altre liste quando è iniziata questa avventura, non cambieremo idea certo oggi.

Noi non cerchiamo la collaborazione dei “nomi”, dei candidati sindaco. Noi chiediamo ai cittadini che non vogliono più essere rappresentati dal partito che ha portato in comune Giuliano Sala, e che oggi candida Gentili, di darci il nostro voto per cambiare la politica braccianese.

Le nostre liste, per il dispiacere di Bracciano Bene Comune, non sono affiliate a nessun partito, a nessun senatore, a nessun politico. Il post di Augello, cui fa riferimento l’articolo, è stato inserito dal senatore che ha provato ad attribuirsi il successo delle nostre liste. Appena letto l’ho diffidato a toglierlo, affermando (cosa che ribadisco qui ai lettori) che non c’è alcun apparentamento tra Patto per Bracciano e Noi per Tondinelli con lui, con il suo partito, o con altre realtà che non siano i cittadini di Bracciano che ci sostengono. La stessa diffida è stata mandata anche alla pagina Facebook “Bracciano Sparla”, che ha ripetuto la notizia.

Per quanto riguarda il discorso sul Panopticon, è stato la cartina tornasole per dimostrare la faziosità e la strumentalizzazione di cui sono capaci, di alcune “menti pensanti” cittadine. Appena hanno letto un termine che avrebbe potuto essere utilizzato per i loro scopi denigratori, non hanno esitato ad agitarlo come una clava, invece di cercare di comprendere il senso del discorso. Mi spiego meglio qui in dettaglio.

Effettivamente il progetto del Panopticon, alla fine del Settecento, era quella di un carcere dove in guardiano poteva controllare molti detenuti, perché dalla sua posizione centrale poteva vedere tutti. Questa interpretazione è rimasta univoca fino a metà del secolo scorso. Da allora si è sviluppata una nuova concezione filosofica, anche grazie alle nuove tecnologie e la diffusione delle comunicazioni. Alla visione panottica, che è appunto quella sopra descritta, si affianca la visione sinottica, in cui tutti quanti possono controllare chi è al centro. La concezione sinottica del Panopticon è il controllo che la società civile, i media, i cittadini, possono e devono fare del sindaco e degli amministratori, che devono essere trasparenti nelle loro azioni, negli atti, nelle decisioni.

Tutti questi grandi pensatori che si sono scandalizzati al termine che, a loro, ha ricordato solamente un carcere, avrebbero dovuto invece preoccuparsi quando la passata giunta non si comportava in maniera trasparente, quando falsificava i documenti, quando faceva sparire i documenti dal protocollo.

Una ultima parola la vorrei spendere per quanto affermato sui comportamenti fascisti. Personalmente posso ritenere tale l’epurazione che l’ex sindaco Sala, con complici tutti i consiglieri della maggioranza, fecero nei confronti del sottoscritto, ingiustamente allontanato dal Consiglio Comunale, e reintegrato da parte del TAR e del Consiglio di Stato. Quello fu effettivamente un comportamento fascista.

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