25 Aprile, 2024
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L’Agone Nuovo. Lettera aperta sulla crisi del PD

Riceviamo e pubblichiamo la lettera di un nostro lettore, Amedeo Lanucara, giunta in Redazione.

Caro Editore Giovanni Furgiuele,

leggo e approvo il tuo new deal per Renzi, apparso su L’Agone-on-line. La green economy è infatti l’unica alternativa seria alle cementificazioni selvagge e ad un asfittico sviluppo, che si nutre di corruzioni, prepotenze, miserie, guerre, razzismi.

Il problema, tuttavia, è come calare il tuo restyling nella realtà braccianese, oggi sconvolta da un apocalittico e triplice tsunami legale, a firma Corte dei Conti, Procura di Civitavecchia, Revisori Bilanci. Quel triplice tsunami, con accuse pesanti, rovescia l’ultra-ventennale leadership del sindaco PD Giuliano Sala, già in trionfo 4 volte al Comune ed una alla Provincia. Insieme a lui, impegola un gruppo di Assessori (in carica, o ex), di Burocrati, d’Imprenditori, mentre il P. M. convoca il Governatore del Lazio. Ad abundantiam, incombe l’alea d’un default sia per la Bracciano Ambiente, sia per il Municipio. Inevitabili le dimissioni della Maggioranza, lo scioglimento del Consiglio, il Commissario prefettizio, le elezioni a primavera.

Noi crediamo sia nell’onestà dell’intera Classe Dirigente, sia nell’equità delle varie Magistrature. Ma ne passeranno di anni per dipanare le intricate matasse! Che fare, mentre la Giustizia indaga? Nell’Occidente vige una morale democratica superiore ai Codici, che obbliga al passo indietro chiunque subisca simili “incidenti”. Guai a restar chiusi nei bunker dei Vinti, alla mercé delle canee strumentali! Un esempio su mille in Francia: l’addio ai sogni presidenziali di Strauss-Kahn, poi prosciolto.

V’è di più. Dopo le luci delle prime sindacature, nell’ultimo triennio il lungo potere di Sala s’è stancamente inaridito. Troppi i suoi flop tattici e strategici: maldestra denuncia di Rai-News; bizzarro ostracismo a Tondinelli nel Consiglio; sottostima delle avverse liaisons dangéreuses. E poi diverbi persino coi Supporters, mentre salivan rabbiose le proteste popolari per le nuove povertà, i balzelli al maximum, il tilt di strade, luci, decoro urbano, Centro Civico. Da qui la fuga dei consensi, dal Borgo Storico a Bracciano Nuova, passando per due quartieri, Rinascente e Montebello, che nel 2012 votarono in massa per Sala. Arduo perciò un recupero elettorale, perfino con un profondo svecchiamento di Uomini, idee, strumenti. Figuriamoci con un falso maquillage, che inneschi familismi, comparaggi, sotterranei inciuci. E alleanze gattopardesche nei ballottaggi.

Tranne imprevisti, il ballottaggio dovrebbero contenderselo in quattro: i Pentastellati e le tre coalizioni di Centro-sinistra, di Massi e di Tondinelli. Più due outsider: Mangoni a destra e il Sel di Girardi a sinistra. Che accadrà al secondo turno? Nel PD qualcuno ipotizza un cautum connubium con Massi, già sconfitto da Sala nel 2007 e nel 2012, che si contrapporrebbe a un ipotetico asse Tondinelli-Pentastellati. Ma i rispettivi Fans accetterebbero? Due terzi degli Elettori son forestieri, estranei alle braccianesità e ai Clan d’affari. Hanno opinioni, non clientele. E poi: apparentarsi per far che? La Città è allo sbando. Come risollevarla?

Già!, apparentarsi per far che? Le poche cose essenziali dovremmo comunque sottrarle all’ottica paisà’, inserendole nella cornice di Roma-Metropolitana, di cui s’è la periferia. Al dunque, bisogna ragionare in un modo diverso. Un paradigma? I fondi per le opere pubbliche. Che trovi solo in Europa; e noi l’Europa non sappiamo sfruttarla, perché ce ne manca ahimè la cultura: amministrativa e imprenditoriale. La Spagna affida i suoi Laureati ad un Europarlamentare, per impratichirsi di prassi comunitarie. Noi no. Ci difetta persino il fluent English. Si dovrebbe innanzitutto studiare. Prima studiare, poi “politicare”. Una mia Ospite, già Assessore all’Industria d’una Regione, sbalordì passeggiando per via della Sentinella. “Perché”, mi diceva, “non si recupera una zona così bella coi fondi Cee, deputati a quegli interventi?”…

Io mi auguro che il Circolo PD non funzioni come una satrapia feudale, coi reati di lesa maestà, ma come un libero consesso di Cittadini, dove si dibatta sul serio, e dove ognuno, lungi dai lecca-lecca, s’esprima con disinteresse, dispiacendo se necessario. Ad un Partito (qualsiasi Partito!) un vero Leader dà, non chiede, specie se da esso ebbe molto, in 20 anni di incarichi apicali“.

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