25 Aprile, 2024
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Viterbo: il comitato 10 Febbraio chiede di modificare i termini per la concessione della medaglia ai parenti degli infoibati

Parte da Viterbo un’iniziativa per chiedere di cancellare il termine decennale per la concessione della medaglia e del diploma ai parenti degli italiani che furono infoibati dai partigiani slavi. Infatti, la Legge con la quale nel 2004 venne istituito “Il Giorno del Ricordo”, prevede un limite di dieci anni per la concessione del riconoscimento.

“Il rischio è che si blocchi la ricerca storica su quei tragici eventi – ha dichiarato il giornalista e ricercatore storico del Comitato 10 Febbraio, Silvano Olmi –: tra mille difficoltà e con un’attività completamente volontaria, in questi anni abbiamo trovato i parenti di molti infoibati. Ce ne sono tanti altri che hanno diritto a ricevere un attestato in memoria dei loro parenti tragicamente scomparsi. Per questo il termine di dieci anni deve essere eliminato dalla Legge”.

Del problema si è parlato, nella sala del Consiglio di Palazzo dei Priori, durante la conferenza di presentazione del Giorno del Ricordo che nel capoluogo si celebrerà domenica 8 febbraio, alle ore 11.30, in largo Martiri delle foibe istriane (zona Valle Faul), davanti al cippo che ricorda il sacrificio del viterbese Carlo Celestini.

Il Comitato “10 Febbraio” ha proposto l’approvazione di un documento da parte dei consigli comunali e provinciali per chiedere al Parlamento italiano di modificare la legge numero 92 del 2004.

L’iniziativa partirà da Viterbo e sarà resa pubblica in tutta Italia. La proposta è stata immediatamente accolta dagli esponenti politici presenti alla conferenza stampa.

Il presidente della Provincia di Viterbo Marcello Meroi, l’assessore comunale Antonio Delli Iaconi, i consiglieri comunali Marco Ciorba (per la maggioranza) e Luigi Maria Buzzi (per la minoranza), porteranno rapidamente il documento all’approvazione dei rispettivi consigli.

“Un grande gesto di civiltà – ha sottolineato il presidente del Comitato 10 Febbraio di Viterbo, Maurizio Federici – un’iniziativa che parte dal consiglio comunale e da quello provinciale di Viterbo e che auspico sia recepita da altri comuni viterbesi e italiani”.

 

 

 

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