30 Aprile, 2024
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A Melbourne torna il lockdown. E c’entra una storia di sesso

I contagi a fine aprile erano calati, ma adesso c’è un nuovo picco. Almeno 31 casi sono collegati a un hotel a cinque stelle di Melbourne dove le guardie di sicurezza intrattenevano rapporti un po’ troppo stretti con alcuni ospiti in quarantena

Ci potrebbe essere anche una storia di sesso all’origine della seconda ondata di contagi da coronavirus nello Stato di Vittoria, in Australia: le guardie di sicurezza dell’hotel a 5 stelle dove, a Melbourne, venivano tenuti in quarantena quanti rientravano da viaggi all’estero avrebbero avuto rapporti sessuali con alcuni ospiti single che però dovevano essere tenuti in rigido isolamento. E adesso a Melbourne è ripartita l’epidemia da coronavirus.

Lo Stato di Vittoria ha registrato 77 nuovi casi mercoledì, il picco più alto del 31 marzo e circa 300 mila residenti nella sua capitale Melbourne, sono rientrati di nuovo in un sistema di rigido lockdown.

Eppure a fine aprile l’Australia aveva battuto il virus. Adesso si cercano di capire le ragioni dei contagi e si è scoperto che di sicuro qualcosa di anomalo è accaduto allo Stamford Plaza di Melbourne, dove venivano isolati nelle loro stanze per 14 giorni i possibili malati di Covid.

Collegati al lussuoso hotel di Melbourne ci sono 31 nuovi contagi e, secondo l‘HeraldSun, alcune guardie hanno confessato di aver avuto “rapporti impropri” con alcuni ospiti single. Il premier dello Stato di Vittoria, Daniel Andrews, ha confermato che ci sono state “violazioni ai protocolli di sicurezza” da parte del personale degli hotel.

Nell’ambito del programma di quarantena, chi rientra da viaggi all’estero in Australia deve trascorrere 14 giorni chiuso in una camera d’albergo prima di poter tornare alla vita normale.

Lo Stato sta pagando il conto per oltre 20 mila persone che sono rientrate nel Paese dal 28 marzo: circa duemila dollari a testa.

Adesso però i contagi sono anche risaliti e si scopre che le guardie di sicurezza negli hotel erano malamente addestrati, si stringevano la mano, condividevano gli ascensori, alcuni hanno cominciato a lavorare avendo fatto solo qualche ora di addestramento, altri sono stati sorpresi a dormire sul posto di lavoro, altri ancora permettevano alle famiglie in quarantena di passare da una stanza all’altra per giocare a carte e fare giochi di società. Lo scandalo è ora oggetto di un’indagine giudiziaria anche perché il premier, Daniel Andrews, ha riconosciuto che “un certo numero” di casi, tra fine maggio e inizio giugno, potrebbe essere collegato a una “violazione del controllo dei contagi” nel programma di quarantena dell’hotel.

(Agi)

 

 

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