12 Dicembre, 2025
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Romney, Bush e gli scrupoli religiosi di Trump

La vecchia guardia del Partito Repubblicano americano ha annunciato che a novembreย voterร ย esattamente come nel 2016, eย cioรจย controย Donaldย Trump. E in questo discorso ilย fattore dell’appartenenza religiosa ha il suo peso

Non รจ un semplice caso che proprio adesso, nel pieno della bufera creata dall’uccisione di George Floydย a Minneapolis, la vecchia guardia del Partito Repubblicano americano annunci che a novembre voterร  esattamente come nel 2016, e cioรจ contro Donald Trump. Se le tensioni a sfondo razziale non potevano che spingere tra le braccia di Bidenย il generale Colin Powell, da sempre un repubblicano moderatissimo, รจ significativo che poco prima si fosse saputoย l’orientamento elettorale del mormone Mitt Romney e dell’evangelico rinato George W. Bush.

Il richiamo all’appartenenza religiosa รจ un’altra coincidenza solo apparente. Romney รจ sempre stato un esponente della corrente centrista del Grand Old Party, in coerenza con la sua estrazione religiosa. Di Bush non si puรฒ dire altrettanto, ma cosa รจ arrivato dopo di lui (dai Tea Party all’attuale inquilino della Casa Bianca)ย fa sembrare il suo Conservatorismo Compassionevole l’ideologia ispiratrice della Fabian Society. Marvin Olasky si รจ trasformato, causa le circostanze, in George Bernard Shaw.

Lo stesso sta avvenendo con una parte – sia chiaro: al momento minoritaria – degli evangelici, nelle cui file cresce – lentamente: sia chiaro – il numero di quanti guardano con maggiore perplessitร  costa sta avvenendo nel loro Paese.

L’appartenenza religiosaย 

Dietro le decisioni di ridurre poteri e budget alle forze dell’ordine in diverse cittร  statunitensi non c’รจ solo il desiderio di appagare le richieste delle piazze. E anche qui il fattore dell’appartenenza religiosa ha il suo peso. L’emblema di questi evangelici che iniziano a porsi dei dubbi sull’effettiva capacitร  di Trump di affrontare la situazione รจ proprio W. Bush. รจ necessario ricordarlo ancora una volta: fu lui a scatenareย la Guerra dell’Iraq nel 2003 sulla base del consenso di neocon, teocon, evangelici e pentecostali.

Della cosa non si รจ mai pentito, almeno ufficialmente. La piega che hanno preso le cose piรน tardi perรฒ non lo appaga, essendo in fondo lui stesso un membro del mainstream americano. Sarah Palin e The Donald non lo sono. Una differenza che va ad intrecciarsi anche con le diverse appartenenze alle tante chiese americane, ed alle differenziazioni all’interno di queste. W. Bush รจ rinato evangelico, ma รจ nato episcopale. Non poteva essere altrimenti, essendo gli episcopali la creme del protestantesimo d’Oltreoceano.

I loro cugini piรน stretti sono gli anglicani d’Inghilterra, per capirci. Storicamente gli episcopali sbocciarono in America buoni secondi (essendo i primi, notoriamente, i puritani della Mayflower), ma subito assunsero un ruolo dominante nelle elite.

Negli ultimi decenni, come anche i loro cugini britannici, hanno assunto posizioni molto aperte in materia teologica, morale e addirittura geopolitica. Inutile dire che la famiglia del presidente piรน preppy di tutto il Novecento (alludiamo qui non a Bush figlio, ma a Bush padre) fosse bene integrata in questo contesto. Anzi, integratissima. Il figliol prodigo finรฌ tra gli evangelici solo perchรฉ, onorando il suo ruolo, aveva dirazzato: si era dato all’alcol e alla fine aveva trovato una donna di robusti fianchi e robusto carattere chiamata Laura.

Ma anche il vecchio aveva strizzato da tempo l’occhio a versioni piรน integraliste del protestantesimo nazionale. Fin, per essere precisi, dal 1988: quando cioรจ uscรฌ dall’ombra quasi paterna e pertanto ingombrante di Ronald Reagan e tentรฒ la scalata alla Casa Bianca. La cosa ebbe successo anche perchรจ – al pari di Reagan – seppe giustappunto rendersi accettabile alla Maggioranza Silenziosa degli stati del Midwest, lui che era texano laureato a Yale.ย Ma fu l’innamoramento di un’estate o poco piรน: tra i fedeli di Praise the Lord sulla Tbn ci si accorse presto che sotto quei proclami di gusto veterotestamentario si nascondeva ben poco.

No, non รจ che ci si nascondesse ben poco: il problema รจ semmai il contrario. Ci si trovava tutto, e tutto emergeva nel suo pieno convincimento. Solo che emergeva come poteva emergere dall’atteggiamento di un distinto post-anglicano di famiglia facoltosa abituato, se non all’understatement, a dire le cose senza urlare. Insomma, non c’era gusto e non dava soddisfazione: subentrรฒ una forma di indifferenza. Nel 1992 Bush se ne accorse a sue spese.

Piรน tardi, proprio mentre il figlio comandava le forze armate americane, altri fatti intervennero a rendere piรน profondo il distacco tra episcopali ed evangelisti, come la nomina di un vescovo dichiaratamente gay da parte dei primi, con conseguente spaccatura all’interno della Comunione Anglicana nordamericana.

Il contraccolpo di queste tensioni ha rafforzato gli episcopali piรน tradizionalisti, riavvicinandoli a segmenti del mondo religioso americano che fino a poco tempo fa sembravano lontanissimi, e personaggi come Bush figlio ora si possono trovare comodamente a restare in una comunione rappresentando molte istanze dell’altra.

Chi apprezza Donald Trump

Lo stesso non si puรฒ dire di Trump, considerato dalla maggior parte del mondo episcopale troppo vicino a posizioni estremiste, su questione etiche ma non solo. Questo cambia molte cose, soprattutto se si considera che certi amori, dopo quattro anni, possono sfiorire se non sparire del tutto. Ad esempio gli evangeli che oggi dicono di non amare Trump sono giร  un terzo del totale. Pochi, ma il campanello suona per un focolaio d’incendio su cui intervenire subito.

Chi stravede per l’attuale Presidente sono i cattolici oltranzisti, semmai.

Ancora ieri il sito Life Site ha pubblicato con grande risalto una lettera spedita direttamente all’inquilino della Casa Bianca da Monsignor Carlo Maria Viganรฒ, che di certo non puรฒ essere annoverato tra i fan di Papa Bergoglio.

“La mia preghiera รจ costantemente rivolta all’amatissima nazione americana”, scrive Viganรฒ, “in futuro si scoprirร  che i disordini di questi giorni sono stati provocati da coloro che, vedendo come il coronavirus stia inevitabilmente sparendo e con esso l’allarme sociale, si sono trovati nella necessitร  di provocare tensioni sociali, sapendo che queste sarebbero state seguite da una repressione che, sebbene legittima, si presta ad essere condannata come una ingiustificata aggressione contro la popolazione civile”.

Musica per le orecchie di ogni negazionista appassionato alle delicatezze della Realtร  Alternativa. Peccato che non tutti i cattolici, in America, la pensino in questo modo. Del resto non la pensano cosรฌ nemmeno tutti gli episcopali, ai quali adesso strizza l’occhio un evangelista dal volto umano, troppo umano.

E allora si capisce come mai pochi giorni faย Trump, sfidando i manifestanti, sia andato a visitare una chiesa cattolica, ma prima sia passato da una chiesa episcopale. In entrambi i casi le rispettive gerarchie non hanno per nulla gradito. La speranza del Presidente perรฒ non รจ tanto quella di accattivarsi i loro fedeli, quanto di bloccare i nuovi George W. Bush.

(Agi)

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