Dallo scorso dicembre molte polemiche si sono susseguite sullo sciagurato piano di dimensionamento scolastico presentato e voluto dalla giunta guidata dal presidente Rocca. Una vera e propria stangata per molti territori in cui l’accorpamento di alcuni istituti scolastici avrebbe portato ad un impoverimento strutturale e sociale delle aree coinvolti. Da Roma a tutte le province del Lazio, gli accorpamenti previsti dal piano regionale sarebbero stati ben ventitré, non escludendo alcuna macroarea della nostra Regione.
Il piano però, in seguito al ricorso di oltre 200 famiglie del IV Municipio di Roma in merito all’accorpamento degli istituti Sordi e Falcone, è stato giudicato illegittimo dal TAR e dal Consiglio di Stato. La giunta Rocca è stata di fatto bocciata. Lo stop del TAR certifica quindi in maniera netta il fallimento delle politiche scolastiche della destra regionale. Più volte al presidente Rocca e all’assessore Schiboni è stato chiesto in questi mesi di fare un passo indietro e di ascoltare le esigenze delle famiglie, degli insegnanti e dei ragazzi. Eppure la Giunta ha preferito tirare dritto, sorda davanti agli appelli e alle richieste dei cittadini, preferendo arrivare a questo punto.
La responsabilità politica e amministrativa di questo caos è quindi tutta della giunta, del presidente Rocca e dell’assessore Schiboni, che hanno preferito forzare la mano anziché ascoltare e dialogare. Dovrebbero scusarsi con le comunità scolastiche coinvolte e intervenire immediatamente per garantire il diritto allo studio alle ragazze e ai ragazzi del Lazio. Le sentenze vanno applicate senza se e senza ma, senza perdere ulteriore tempo. Tempo che lascerebbe inoltre la Regione a rischio di denuncia penale. Una situazione che sarebbe sempre più inaccettabile e vergognosa per l’istituzione regionale tutta. Il tempo delle forzature è finito: è ora di tornare al rispetto delle regole e delle persone. Inoltre, quello che deve essere chiaro è che la scuola non è una semplice voce di spesa da tagliare e modulare a piacimento di chi governa.
Tutti temi affrontati durante l’evento organizzato dalla consigliera Eleonora Mattia “Sentenze del TAR e dimensionamento – effetti, scenari e risposte per i territori coinvolti” lo scorso 16 settembre nella Sala Mechelli del Consiglio Regionale del Lazio. Occasione di confronto molto partecipata, dove, oltre alla già citata consigliera Eleonora Mattia, hanno preso al dibattito rappresentanti politici come il capogruppo PD alla Regione Lazio Mario Ciarla, il segretario regionale Daniele Leodori e i consiglieri Marta Bonafoni ed Enrico Panunzi. Ma anche amministratori locali, rappresentanti sindacali e delle famiglie, così come degli studenti.
Questa visione della scuola, come organo da poter modellare e controllare a loro piacimento, collima inoltre in maniera preoccupante con un altro grave fatto che ha riempito i media nelle settimane e nei giorni scorsi. La scelta da parte da parte dell’Ufficio scolastico regionale di emanare una circolare “riservata” nella quale si invita a evitare che i Collegi dei docenti discutano e deliberino di temi di natura geopolitica è incomprensibile e contraria a qualsiasi principio di autonomia scolastica.
La scelta ha ovviamente scatenato molte reazioni contrarie, a partire da enti come Dirigentiscuola e Usb Scuola, i quali hanno immediatamente denunciato l’accaduto. Colpisce anche la modalità scelta: perché parlare sottovoce di una questione che avrebbe meritato chiarezza e trasparenza? La scuola non è solo burocrazia: è crescita, confronto, cittadinanza. Mantenere la serenità è giusto, ma non può tradursi in un freno al pensiero critico e i nostri studenti hanno diritto a una scuola capace di guardare in faccia il mondo che li circonda. Occorrerebbe un chiarimento su questo.
Da parte nostra, su tutti questi temi, possiamo affermare con certezza che noi continueremo a stare dalla parte dei territori, delle famiglie, degli amministratori locali e delle realtà scolastiche, dalla parte del diritto all’istruzione per dei servizi scolastici vicini e accessibili. Non ci faremo da parte.
Gruppo Partito Democratico Regione Lazio



