17 Dicembre, 2025
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 Usanze popolari del Natale antico

Tutti sappiamo ormai come si è soliti festeggiare il Natale, l’albero, il panettone, i regali ma quali erano le antiche usanze per passare il Natale?  Per rispondere a questo quesito abbiamo fatto una piccola ricerca che vi darà molte risposte:

“Il Natale sebbene profondamente permeato di spirito cristiano conserva in molte tradizioni credenze popolari, tracce talvolta evidentissime delle lontane origini pagane. Un tempo diffusissimo in tutta l’Europa, tutt’ora sopravvissuto in molte regioni è il ceppo natalizio, generalmente di quercia, che la notte di Natale veniva spruzzato di acqua benedetta e messo solennemente ad ardere nel focolare, dal capo di casa.

Talvolta si traevano presagi dalle scintille, mentre le ceneri- alle quali la superstizione popolare attribuiva vari poteri- erano conservate ed usate come rimedi contro le calamità e le malattie. Nell’usanza è evidente la presenza di antichissimi riti di eliminazione e propiziazione legati al fuoco. Residuo di antichi riti di purificazione è invece la tradizione diffusa in molte regioni italiane di collocare sopra una tavola una conca d’acqua, con il quale il capo di casa aspergerà a mezzanotte tutte le stanze pronunciando formule propiziatorie.

Nel quadro dei “prodigi” attribuiti ad ogni inizio del ciclo annuale o stagionale, si propongono poi le numerose credenze di incantesimi ed eventi straordinari che si verificherebbero la notte di Natale. Comune è l’usanza di scambiarsi doni in occasione del Natale, doni che ai bambini si dicono portai da Gesù bambino, da babbo natale o-nei paesi anglosassoni- da Santa Claus (corruzione di Sanctus Nicolaus, cioè San Nicola di Bari che già nel medioevo si festeggiava il 6 dicembre).

La consuetudine dei doni natalizi sembra derivare  dall’antico costume romano delle “strenne”, rami d’albero consacrati che la gente si scambiava come augurio di prosperità e abbondanza ,alle calende di gennaio. Secondo la leggenda, ad inaugurare l’uso sarebbe stato Tito Tazio, re dei Sabini chiedendo ai suoi sudditi a capodanno un ramoscello di alloro e di ulivo colto nel sacro boschetto della dea Strenia.

Le origini della tradizione dell’albero di natale sono ancora oscure e avvolte nella leggenda. Si sa soltanto con sicurezza che l’uso dell’albero si affermò nei paesi nordici verso la fine del XVI secolo e che la sua diffusione fu molto lenta dato che nel 1765 Goethe sedicenne restò stupito vedendo per la prima volta a Lipsia un abete decorato e illuminato.

In Francia il primo albero di Natale fu introdotto nel 1840 dalla duchessa d’Orléans in seguito questa usanza si diffuse rapidamente in tutta l’Europa meridionale offuscando in Italia la tradizione tipicamente cristiana del presepio che ha avuto per secoli notevole rilievo nel costume popolare” (Universo, De agostini,1985,pp305).

Ilaria Morodei

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