13 Dicembre, 2025
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4 dicembre: celebrazione liturgica per Santa Barbara a Bracciano

Patrona di chi rischia la vita per la comunità

Il 4 dicembre si celebra ogni anno la festa di Santa Barbara, martire cristiana venerata sin dall’antichità (la sua collocazione storica tra III e IV secolo non è certa), patrona dei Vigili del Fuoco, della Marina Militare, degli Artiglieri, dei Minatori, degli artificieri, di chi lavora con esplosivi e polveri da sparo: uomini e donne che ogni giorno affrontano il rischio per proteggere la vita degli altri, e di tutte le categorie che affrontano quotidianamente il rischio di pericoli improvvisi. La sua protezione è tradizionalmente invocata contro i fulmini, il fuoco e la morte improvvisa, ma soprattutto come simbolo di coraggio e di resistenza.

Celebrazione a Bracciano

A Bracciano, la ricorrenza è particolarmente sentita. Presso la chiesa di Santa Maria Novella si è svolta la celebrazione liturgica solenne dedicata a Santa Barbara, Vergine e Martire. Alla cerimonia hanno partecipato autorità civili e militari, tra cui i quattro sindaci dei comuni lacustri e i comandanti delle unità civili e militari che operano per la sicurezza della comunità. È stato un incontro di comunità e memoria: chi governa e chi serve, uniti nel rendere omaggio a colei che veglia su chi rischia la propria esistenza per la sicurezza di tutti. L’evento è stato accompagnato da momenti di memoria collettiva, come la deposizione di corone al monumento ai caduti e le preghiere rivolte alla santa da parte di esponenti delle diverse armi presenti, segni evidenti di riconoscenza verso commilitoni e colleghi che hanno sacrificato la propria vita in servizio per la comunità.

Così, ogni anno, questa festa non è soltanto memoria religiosa, ma un patto di solidarietà che rinnova la fiducia nella forza della comunità e nella dignità di chi affronta il pericolo con fede e dedizione.

 

Santa Barbara

Santa Barbara visse, secondo la tradizione, tra il III e il IV secolo a Nicomedia (oggi İzmit, in Turchia). Figlia del pagano Dioscuro, fu rinchiusa in una torre per proteggerla dai corteggiatori. Convertitasi al cristianesimo, rifiutò il matrimonio e dedicò la sua vita a Dio. Si racconta che il padre, scoperta la sua fede, la sottopose a torture e la uccise decapitandola, secondo la tradizione, agli inizi del IV secolo, non vi è certezza sulla data, talvolta indicata come 306. La leggenda narra che fu colpito da un fulmine subito dopo, simbolo della giustizia divina. Le reliquie della santa furono traslate, secondo la tradizione, a Costantinopoli e poi a Torcello (Venezia), diffondendo il suo culto in Oriente e Occidente. La sua figura è attestata soprattutto nelle fonti medievali, anche se la sua storicità è incerta, ma il culto si diffuse rapidamente in Oriente e Occidente. La sua storia è segnata da coraggio, fede e sacrificio, e i simboli legati alla santa, la torre, la palma, la spada e il calice, raccontano il suo martirio e la protezione che offre a chi affronta rischi quotidiani. I depositi di munizioni delle navi da guerra sono chiamati “Santa Barbara” proprio in suo onore e deriva dalla tradizione di affidare alla sua protezione i luoghi più pericolosi delle navi da guerra.

Nei dipinti e nelle statue, viene raffigurata come una giovane elegante, spesso con la torre in cui fu rinchiusa, la palma del martirio, la spada e il calice; cannoni e polvere da sparo sono associati al suo patronato militare, ma non appartengono alla sua iconografia tradizionale.

La festa di Santa Barbara non è soltanto memoria di un martirio antico, ma un invito a riconoscere il coraggio di chi affronta il pericolo per il bene comune. È la voce di una tradizione che unisce fede, comunità e memoria, trasformando la paura del fuoco in luce di solidarietà.

 

Riccardo Agresti

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