riceviamo e pubblichiamo:
Torna “Civita Aperta”, il viaggio nella Tarquinia antica dalla città etrusca
all’Impero romano
all’Impero romano
Il 21 settembre 2025 visite speciali, archeotrekking e divulgazione scientifica per
scoprire Tarchna e il suo stra ordinario patrimonio. L’ iniziativa è promossa
dall’Insegnamento di Etruscologia dell’Università degli Studi di Milano
Tarquinia (VT), 16 settembre 2025 – Dal 2015, ogni settembre, l’Insegnamento di Etruscologia
dell’Università degli Studi di Milano guidato dalla professoressa Giovanna Bagnasco Gianni
offre al pubblico l’ opportunità di esplorare l’ antica città etrusca di Tarqui nia con “Civita
Aperta”, un appuntamento che unisce ricerca archeologica e divulgazione scientifica.
L’edizione 2025 si terrà domenica 21 settembre, quando l’antica Civita (statale Aurelia Bis)
tornerà a vivere lungo un itinerario che accompagnerà i visitatori alla scoperta di Tarchna, una
delle città etrusche più potenti e influenti, descritta da Vincenzo Cardarelli come “…un mistero
naturale e paesistico, una gro ssa macchinazione della fantas ia religiosa e politica degli
Etruschi…” (Villa Tarantola, 1948).
La giornata si aprirà alle 8 con un percorso di archeotrekking, organizzato dal Comune di
Tarquinia e dalla guida ambientale escursionistica Elisabetta Ciolli, con partenza dall’Infopoint
della Barriera San Giusto. Alle 10 è previsto il ritrovo presso il parcheggio del “complesso
monumentale”, con inizio delle visite guidate alle 10.30 ( ingresso gratuito). Gli studen ti
dell’IISS “Vincenzo Cardarelli ” di Tarquinia, insieme alle a ssociazioni partecipanti,
accompagneranno i visitatori illustrando i principali monumenti e il paesaggio storico-culturale
della Civita.
Come anteprima, sabato 20 settembre, dalle 20 alle 23, il Museo Archeologico Nazionale di
Tarquinia aprirà straordinariamente in orario serale per una visita speciale in compagnia degli
archeologi del Parco Archeolog ico di Cerveteri e Tarquinia e dell’équipe del “Progetto
Tarquinia” dell’Università degli Studi di Milano (ingresso ridotto a 2 euro).
“Civita Aperta” è realizzata in collaborazione con il Comune di Tarquinia, la Regione Lazio, il
Parco Archeologico di Cerveter i e Tarquinia, la Soprintenden za Archeologia, Belle Arti e
Paesaggio per la provincia di Viterbo e per l’Etruria meridi onale e l’Università Agraria d i
Tarquinia. Partecipano inoltre l’IISS “Vincenzo Cardarelli” di Tarquinia, le associazioni Amici
delle Tombe Dipinte di Tarquinia, Archeologicamente, Fontana Antica, la Società Tarquiniense
d’Arte e Storia e lo studio Architutto Designer’s. Per ogni informazione è possibile chiamare lo
0766 849282.
Il percorso
Postazione 1: “Complesso monumentale”, dove nasce l’antica città
Nella postazione gli archeologi del “Progetto Tarquinia” illustreranno i risultati degli scavi e
delle ricerche, iniziati dall’Università degli Studi di Milano nel 1982 e tutt’ora in corso, che
hanno permesso di far luce sull’origine della città antica e sui numerosi aspetti della cultura e
della storia etrusca, data la rilevanza di Tarquinia nel div enire di questa civiltà. Qui s i
percepisce lo spaccato di una storia millenaria che inizia attorno al culto di una cavità naturale
alla fine del X secolo a.C. e continua nel tempo. In questo luogo si mantiene traccia della storia
che continua dopo gli Etruschi, nell’Impero romano e nel Medioevo.
Postazione 2: Porta Romanelli, dove si entra in città
La maestosa porta prende il nome dal famoso archeologo Pietro Romanelli che scavò il Pianoro
nella prima metà del secolo scorso. Questo ingresso alla Civita, insieme alle mura indagate, dà
conto del rapporto dell’antica città etrusca con il fertile territorio retrostante.
Postazione 3: Santuario dell’Ara della Regina, dove si onorano gli dèi
Il santuario accoglie il più grande tempio degli Etruschi caratterizzato da numerose fasi di vita a
partire dagli inizi del VI secolo a.C.: nella storia del monumento si inseriscono i famosi Cavalli
scoprire Tarchna e il suo stra
dall’Insegnamento di Etruscologia dell’Università degli Studi di Milano
Tarquinia (VT), 16 settembre 2025 – Dal 2015, ogni settembre, l’Insegnamento di Etruscologia
dell’Università degli Studi di Milano guidato dalla professoressa Giovanna Bagnasco Gianni
offre al pubblico l’
Aperta”, un appuntamento che unisce ricerca archeologica e divulgazione scientifica.
L’edizione 2025 si terrà domenica 21 settembre, quando l’antica Civita (statale Aurelia Bis)
tornerà a vivere lungo un itinerario che accompagnerà i visitatori alla scoperta di Tarchna, una
delle città etrusche più potenti e influenti, descritta da Vincenzo Cardarelli come “…un mistero
naturale e paesistico, una gro
Etruschi…” (Villa Tarantola, 1948).
La giornata si aprirà alle 8 con un percorso di archeotrekking, organizzato dal Comune di
Tarquinia e dalla guida ambientale escursionistica Elisabetta Ciolli, con partenza dall’Infopoint
della Barriera San Giusto. Alle 10 è previsto il ritrovo presso il parcheggio del “complesso
monumentale”, con inizio delle
dell’IISS “Vincenzo Cardarelli
accompagneranno i visitatori illustrando i principali monumenti e il paesaggio storico-culturale
della Civita.
Come anteprima, sabato 20 settembre, dalle 20 alle 23, il Museo Archeologico Nazionale di
Tarquinia aprirà straordinariamente in orario serale per una visita speciale in compagnia degli
archeologi del Parco Archeolog
Tarquinia” dell’Università degli Studi di Milano (ingresso ridotto a 2 euro).
“Civita Aperta” è realizzata in collaborazione con il Comune di Tarquinia, la Regione Lazio, il
Parco Archeologico di Cerveter
Paesaggio per la provincia di
Tarquinia. Partecipano inoltre l’IISS “Vincenzo Cardarelli” di Tarquinia, le associazioni Amici
delle Tombe Dipinte di Tarquinia, Archeologicamente, Fontana Antica, la Società Tarquiniense
d’Arte e Storia e lo studio Architutto Designer’s. Per ogni informazione è possibile chiamare lo
0766 849282.
Il percorso
Postazione 1: “Complesso monumentale”, dove nasce l’antica città
Nella postazione gli archeologi del “Progetto Tarquinia” illustreranno i risultati degli scavi e
delle ricerche, iniziati dall’Università degli Studi di Milano nel 1982 e tutt’ora in corso, che
hanno permesso di far luce sull’origine della città antica e sui numerosi aspetti della cultura e
della storia etrusca, data la
percepisce lo spaccato di una storia millenaria che inizia attorno al culto di una cavità naturale
alla fine del X secolo a.C. e continua nel tempo. In questo luogo si mantiene traccia della storia
che continua dopo gli Etruschi, nell’Impero romano e nel Medioevo.
Postazione 2: Porta Romanelli, dove si entra in città
La maestosa porta prende il nome dal famoso archeologo Pietro Romanelli che scavò il Pianoro
nella prima metà del secolo scorso. Questo ingresso alla Civita, insieme alle mura indagate, dà
conto del rapporto dell’antica città etrusca con il fertile territorio retrostante.
Postazione 3: Santuario dell’Ara della Regina, dove si onorano gli dèi
Il santuario accoglie il più grande tempio degli Etruschi caratterizzato da numerose fasi di vita a
partire dagli inizi del VI secolo a.C.: nella storia del monumento si inseriscono i famosi Cavalli
Alati e le terrecotte superstiti che fanno parte del frontone del Tempio III risalente all’inizio del
IV secolo a.C. In questa postazione i visitatori, guidati dagli esperti del Progetto Tarquinia con il
supporto della Società Tarquiniese di Arte e Storia, potranno vedere una ricostruzione in realtà
aumentata delle fasi arcaiche del tempio curata dall’architetto Massimo Legni dello Studio
Architutto Designer’s.
Postazione 4: Foro Romano, dove l’Impero romano lascia il suo segno
Nella postazione verranno pres entati i risultati degli scavi dell’Università di Macerata e
dell’Università Castellón de la Plana che proseguono le attività di ricerca iniziate dall’Università
degli Studi di Verona nel 2016 sulla fase romana della Civita. La c.d. “domus del mitreo” è un
complesso produttivo e commerciale a Nord dell’Ara della Regina, mentre a Sud del tempio si è
individuato con le prospezioni geofisiche, e in parte scavato, il Foro romano, del quale non si
conosceva né la localizzazione né l’esistenza.
IV secolo a.C. In questa postazione i visitatori, guidati dagli esperti del Progetto Tarquinia con il
supporto della Società Tarquiniese di Arte e Storia, potranno vedere una ricostruzione in realtà
aumentata delle fasi arcaiche del tempio curata dall’architetto Massimo Legni dello Studio
Architutto Designer’s.
Postazione 4: Foro Romano, dove l’Impero romano lascia il suo segno
Nella postazione verranno pres
dell’Università Castellón de la Plana che proseguono le attività di ricerca iniziate dall’Università
degli Studi di Verona nel 2016 sulla fase romana della Civita. La c.d. “domus del mitreo” è un
complesso produttivo e commerciale a Nord dell’Ara della Regina, mentre a Sud del tempio si è
individuato con le prospezioni geofisiche, e in parte scavato, il Foro romano, del quale non si
conosceva né la localizzazione né l’esistenza.





