Era pieno, il teatro Charles de Foucauld di Bracciano, nel pomeriggio di ieri, 11 giugno, che non è stato un pomeriggio qualsiasi perché è andata in scena la meraviglia.
A prendersi il palco sono stati i ragazzi e le ragazze dell’AAIS, associazione di recupero sociale e psicopedagogico per persone disabili.
Il denominatore comune è stata l’emotività, sollecitata costantemente, arricchita, tramutata continuamente in sorrisi, occhi lucidi, applausi calorosi, incontri di mani, di sguardi, di abbracci.
La portavoce di quell’emozione è stata la responsabile dell’Associazione, Donatella Scalzi, che a L’agone, presente con il suo presidente Giovanni Furgiuele, ha dichiarato:
“Anche quest’anno 2025 i ragazzi e le ragazze dell’AAIS APS hanno messo in scena uno spettacolo di musica e balli orientali dal titolo “Viaggi in Oriente”, con scenografie canti e tradizioni del folclore cinese e giapponese, tra i quali la danza Obon e la cerimonia del tè. Il palco è un luogo in cui le emozioni prendono vita, si abbattono le barriere della diversità e si sperimenta l’appartenenza al gruppo. E’ un modo autentico di essere connessi con se stessi, che consente di portare alla luce le diverse abilità di ciascuno. E’ un opportunità per tutti di partecipare a un modo diverso di vivere la vita”.
Ha ringraziato tutti i collaboratori, i volontari e gli operatori dell’Associazione, con particolare riferimento a Fulvio e Ruggero e anche la sua coreografia speciale.
La bellezza, espressa dai movimenti misurati di quelle persone che nella logica della performance a tutti i costi spesso è invisibile, ha dilagato e riempito gli occhi e i cuori dei presenti; l’emozione incontenibile di chi ha ballato, recitato, declamato poesie, è stata la medesima di chi li ha coordinati, preparati, affiancati ogni giorno in quel percorso che si tenderebbe a ritenere impossibile.
Il senso e il merito delle donne e degli uomini dell’AAIS è racchiuso nella strofa di una canzone di Vecchioni interpretata da Andrea a conclusione del bel pomeriggio: “se non potrai correre e nemmeno camminare, imparerò a volare”.
Lezioni di volo, all’AAIS, per sollevarsi dall’indifferenza e poter vedere panorami più vasti.
Gianluca Di Pietrantonio