30 Aprile, 2024
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E comunque siamo un popolo solidale

Noi italiani siamo davvero una popolazione anomala, gente che se non ci fosse andrebbe inventata. Siamo “un popolo di poeti, di artisti, di eroi, di santi, di pensatori, di scienziati, di navigatori, di trasmigratori” così come indica la frase scolpita a caratteri cubitali su ognuna delle quattro facciate del Palazzo della Civiltà Italiana all’Eur. Ma siamo anche gente che non ama le imposizioni, che pensiamo “governo ladro” quando piove, siamo mammoni e pronti a trovare sempre l’escamotage per aggirare le leggi. Però abbiamo una peculiarità, siamo sempre pronti a darci da fare davanti ai drammi, alle disgrazie. Chiamati al soccorso, ci rimbocchiamo le maniche e siamo pronti a creare una rete di solidarietà senza eguali. L’esempio di Canale Monterano è l’ultimo di episodi che testimoniano questa sfaccettatura tutta nazionalpopolare. Dal 6 gennaio, giorno dell’esplosione che ha distrutto ma fortunatamente non ha causato morte, è partita la corsa solidale. Le iniziative del territorio sono state dirottate su incassi che, in parte o totalmente, sarebbero (e sono) stati devoluti verso le persone offese dallo scoppio, per i primi aiuti. Certo, non per una ricostruzione totale, ma tanto basta per capire di che pasta siamo fatti. Scivola tutto in second’ordine quando ci si ritrova fra le macerie, a cercare persone e beni (ormai distrutti) di una vita incorniciata dai sacrifici. Ed è per questo che a mia firma, ma a nome della squadra che rappresento, L’agone, ci sentiamo di applaudire le forze dell’ordine, la protezione civile, i volontari, il parroco e il sindaco. Che si sono dati da fare per rendere meno angosciosa e funesta la quotidianità di chi ha perso tutto.
Massimiliano Morelli

 

 

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