28 Aprile, 2024
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Le criticità della politica economica e sociale del governo Meloni

Il 68° governo della Repubblica, in carica dal 22 ottobre 2022 e formato da Fli, Lega e Forza Italia, è al termine della sua “luna di miele”; ripartono i distinguo interni alla Destra in vista delle prossime elezioni europee.

Nei primi 100 giorni, le leggi approvate sono conversioni di decreti del governo Draghi. All’attuale governo spetta il merito di aver esautorato il Parlamento.

La praesumptio meloniana

La presidente Meloni racconta i “successi positivi” ottenuti nei vari incontri internazionali, mentre alcuni politologi, di Destra e di Sinistra, dicono che la sua politica fa un passo avanti e due indietro, portando l’Italia fuori dal prestigio internazionale.

Lo testimoniano il progetto Mattei in Africa, gli accordi con Tunisia e Albania per i migranti, i rapporti con Francia e Germania, il Mes non ancora firmato, la vicinanza ai governi di Polonia e Ungheria, a Vox di Santiago  Ascabal, populisti e nazionalisti di estrema destra. E l’Italia perde fiducia, consensi e credibilità. I provvedimenti adottati, quasi tutti sono stati rimodulati o ritirati o cambiati per errori di formulazione, per dissenso delle categorie produttive, per incostituzionalità o perché scritti male.

L’opposizione

In questo quadro l’opposizione non riesce a coalizzarsi per una politica di contrasto. La Sinistra smetta di “arrampicarsi sui vetri” e affronti la realtà; non vada dietro a rintuzzare le malefatte dei singoli ministri, faccia un progetto di paese che gli italiani si aspettano da anni. L’Agone, dal suo punto di vista, da anni sostiene l’urgenza di intervenire su sanità, scuola e lavoro.

Il riordino della sanità pubblica e della medicina di base aiuterebbe la prevenzione e diminuirebbe il ricorso ai pronto soccorso e la degenza.

La scuola, pilastro dell’educazione e formazione dei futuri cittadini, porterebbe ad una società più sana e rispettosa dei diritti civili, morali e politici.

Il lavoro è il cardine della vita di ognuno, tant’è che l’uomo è passato dall’età della pietra allo status quo, con difetti ma molti pregi.

La manovra di bilancio

La manovra di bilancio è nata male, insufficiente e pericolosa, rischia di innescare una reazione insostenibile dai risvolti imprevedibili perché: i contratti di lavoro sono al di sotto del costo della vita, i Cup danno appuntamenti a un anno e più, il PNRR deflagra per incapacità progettuale, la tassa sugli extra profitti annullata, la proposta del salario minimo bocciata, la gestione migranti è gestita male. Per la nostra denatalità l’accesso regolamentato sarebbe proficuo se ripartito negli 8000 comuni italiani, dal momento che, per l’Inps, il lavoro dei migranti rimpingua i fondi pensionistici.

Il governo affronti i problemi, se ne è capace, anziché proporre l’economia differenziata, il premierato, la riforma della giustizia, il ponte sullo stretto di Messina, nel mentre persistono seri fattori negativi come la guerra tra Ucraina e Russia, Hamas e Israele, la messa in sicurezza dell’intero territorio, il debito pubblico, l’evasione fiscale, il caro bollette.

Per tutto questo i sindacati sono in stato di allerta, i lavoratori tutti con medici e infermieri scioperano.

L’attuale finanziaria scarsa e mal distribuita assieme al Patto di stabilità della UE che, se non aggiornato, dal 1° gennaio prossimo ritorna alle norme pre-Covid, ci prefigurano un 2024 ancora più difficile e preoccupante.

È risaputo che le criticità politiche acuiscono le criticità economiche e sociali. Il Natale porti pace e salute.

Franco Marzo

 

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