9 Maggio, 2024
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Municipio XV, faccia a faccia con l’assessore Agnese Rollo

A proposito di bilancio e prospettive delle politiche sociali

Per i cittadini in difficoltà, i municipi di Roma rappresentano, sempre di più, enti di prossimità con i quali confrontarsi e avere un primo contatto sul fronte dell’assistenza. Ne parliamo con Agnese Rollo, assessore alle politiche sociali, sanitarie e pari opportunità del Municipio Roma XV.

Iniziamo con il lavoro svolto in questi primi due anni di consiliatura. Come sono cambiate le politiche sociali in questi primi 24 mesi?

«Innanzitutto vorrei precisare che quanto fatto in termini di cambiamento delle azioni e della programmazione sul sociale a livello territoriale sin dai primi mesi è stato possibile grazie a un’esperienza di oltre otto anni come consigliere municipale attivo principalmente su questo tema. È stata, quindi, di fatto, una messa a terra di progetti di cui ero promotrice da sempre, ma che rimanevano in cantiere: in primis il “Piano freddo”, che siamo riusciti a realizzare in soli due mesi con l’accoglienza di 20 persone senza fissa dimora, insieme a tutta una serie di iniziative a supporto. È partito poi il primo progetto di adozione culturale che ha coinvolto un gruppo di genitori nell’adozione, appunto, di un nido con bambini della casa rifugio per donne vittime di violenza del territorio, creando così una sempre più fitta rete sociale municipale. Abbiamo ampliato l’offerta di screening della salute rivolta a giovani e adulti, oltre quanto previsto dalla Asl Roma 1, e realizzato un progetto di trasporto e accompagnamento per i più fragili. Abbiamo cercato di creare comunità all’interno dei centri anziani (oggi case sociali delle persone anziani e del quartiere), avviando in una di queste strutture un progetto aperto a genitori e bambini per realizzare un vero e proprio scambio intergenerazionale».

Come si stanno affrontando i temi della povertà e delle fragilità estreme?

«Riprendo il primo progetto, quello del “Piano freddo”, dedicato alle persone che da anni nel nostro municipio vivevano in strada e che sono state inserite in un centro di accoglienza che fosse sul territorio, e non, come accadeva prima, al centro di Roma, con evidenti difficoltà per lo spostamento. Per ognuno di loro, attraverso un lavoro di sinergia tra i volontari del terzo settore e gli uffici del sociale, si è immaginato un progetto personalizzato di reinserimento sociale. Il lavoro da fare coinvolge anche la Asl Roma 1 e tanti altri attori, motivo per cui non sempre è facile arrivare a meta. Diversi sono invece gli interventi pianificati per anziani e adulti in stato di fragilità economica, il cui supporto è frutto di progetti attivati attraverso convenzioni stipulate anche tra enti, privati e il Municipio XV. L’obiettivo non è quello di offrire assistenza, ma è quello di far “ricamminare” con le proprie gambe le persone prese in carico dopo anni di difficoltà e solitudine».

Quali sono i progetti sociali che state mettendo in campo nel breve periodo?

«Rispetto ai servizi già esistenti e a quelli realizzati dalla fine del 2021 ad oggi, c’è ancora molto da fare in risposta alle crescenti esigenze territoriali. Mi riferisco ad attività che coinvolgano le fasce giovanili fortemente colpite dai due anni di emergenza sanitaria, ai servizi che, soprattutto in estate, abbattano il senso di solitudine vissuto dagli anziani chiusi in casa, ai progetti di inserimento lavorativo che possano dare un futuro a persone con disabilità e a donne vittime di violenza, immaginando anche la realizzazione di una cooperativa sociale municipale che diventi un’opportunità per tutte quelle persone molto spesso discriminate».

Fa.Ro.

 

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