30 Aprile, 2024
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A proposito di sicurezza stradale, l’opinione pubblica si divide

Una riflessione alla luce degli ultimi tragici eventi

 A novembre vent’anni fa ci lasciava Pablo, un tragico incidente sulla strada appena fuori dal centro abitato di Trevignano, una delle strade provinciali che collegano i piccoli borghi intorno al lago di Bracciano; in questi vent’anni sono cambiate le amministrazioni, ma non sono cambiate le strade, come denunciano i residenti.

L’articolo 16 del codice della strada (Fasce di rispetto in rettilineo ed aree di visibilità nelle intersezioni fuori dei centri abitati) vieta di impiantare alberi ai lati della strada; si impone una fascia di rispetto proporzionata all’altezza massima raggiungibile dal fusto. Non è chiaro però cosa si può fare con quelle alberature già presenti, che caratterizzano le nostre strade, rendendole un paesaggio culturale patrimonio di tutti.

Un vero e proprio buco legislativo, da una parte, l’obbligo a tenere le aree di pertinenza stradale pulite. “I proprietari confinanti hanno l’obbligo di mantenere le siepi in modo da non restringere o danneggiare la strada o l’autostrada e di tagliare i rami delle piante che si protendono oltre il confine stradale e che nascondono la segnaletica o che ne compromettono comunque la leggibilità dalla distanza e dalla angolazione necessarie”, si legge nell’articolo 29 del codice della strada, dove però non è chiaro se il riferimento siepi vale anche per gli alberi ad alto fusto. Dall’altra parte il vincolo paesaggistico che tutela gli alberi all’interno del parco regionale.

Stesso discorso per la competenza, anche qui poca chiarezza; le strade che collegano i piccoli centri abitati intorno al lago (e non solo) sono spesso strade provinciali di competenza Città metropolitana di Roma capitale, questo significa che i comuni hanno davvero poco margine di intervento, possono al massimo insistere sui tratti all’interno delle aree urbane, anche se con non poche difficoltà.

Considerando che da poco è stato approvato (con deliberazione di assemblea capitolina n. 14 del 22/02/2022,) il Pums, traguardo di un percorso partecipativo concluso il 20 maggio 2019, letteralmente “il piano urbano della mobilità sostenibile di Roma capitale”, ci auguriamo che vengano centrati gli obiettivi, soprattutto quelli in merito alla sicurezza stradale.

Dunque, ridurre il tasso di incidentalità e migliorare la sicurezza di tutti gli spostamenti, individuare e mettere in sicurezza i “tratti viari critici” a più altro tasso di incidentalità con interventi su infrastrutture e segnaletica e rafforzare le azioni di controllo e sanzione dei comportamenti a rischio; e sembra già un ottimo inizio. Ultima, ma non meno importante, la promozione di campagne educative e di sensibilizzazione al rispetto del codice della strada già nelle scuole, non tralasciando che, secondo l’Istat, la causa della maggior parte di incidenti stradali avviene per eccesso di velocità.

Claudia Soccorsi

 

 

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