2 Dicembre, 2024
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Festival Nazionale dell’Economia Civile, giovani e imprenditori insieme per il rilancio dei territori

Un momento interattivo e laboratoriale per coinvolgere giovani e studenti nell’elaborazione di idee e proposte ispirate al paradigma dell’Economia Civile, con il focus di trasformare le periferie e le aree considerate “marginali” presenti nei nostri territori. La 5ª edizione del Festival Nazionale dell’Economia Civile ha visto lo svolgimento dei cosiddetti hackathon trasformativi.

Laboratori pratici in cui gli studenti e le studentesse sono stati supportati da alcuni giovani innovatori, esperti in sostenibilità e pionieri dell’economia civile. Si tratta di Livio Bertola (AIPEC), Lucia Lauro (Cotti in Fragranza – Ambasciatore Ec. Civile), Stefania Brancaccio (Coelmo e UCID) e Rocco Introcaso (Sindaco di Montegiordano – Ambasciatore Ec. Civile).

«Come imprenditori dobbiamo essere convinti – ha detto Bertola – che i giovani siano il presente, ancor prima che il futuro. È per questo che abbiamo compreso come coinvolgere i giovani sia un vantaggio. Alcune aziende sono ribaltate in modo positivo, grazie alle loro innovazioni. Noi imprenditori abbiamo il compito di lasciarli fare e, a volte, anche lasciarli sbagliare».

Per Lauro bisogna passare da «partecipazione attiva a partecipazione responsabile. Troppo spesso i giovani sono messi ai margini delle organizzazioni, soprattutto nel terzo settore. La sfida è permettere che le loro idee possano guidare noi adulti, che in certe cose abbiamo fallito».

«Noi imprenditori – ha detto Brancaccio – abbiamo, da sempre, una responsabilità sociale di impresa. Dobbiamo trasformarla in responsabilità e basta! Il lavoro, soprattutto sui territori, deve offrire possibilità di lavoro etiche che consentano ai ragazzi di non lasciare l’Italia per realizzare il proprio futuro».

Introcaso ha specificato come «rendere i ragazzi partecipi significa portarli negli spazi di responsabilità. Solo così si può arrivare ad una cittadinanza sempre più attiva che si occupi della cosa pubblica».

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