19 Marzo, 2024
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Alla vigilia della tornata elettorale parla il consigliere regionale Emiliano Minnucci

«Tanto è stato fatto, tanto faremo, serve una spinta di tutti per andare avanti insieme»

Il consigliere regionale Emiliano Minnucci tira le somme dell’ultimo lustro e ragiona su presente e futuro della Regione Lazio.
Consigliere Minnucci, tra poche settimane si voterà nel Lazio per il rinnovo del Presidente e del Consiglio Regionale, può fare un bilancio di questi 5 anni?
«Quando si analizza l’azione amministrativa in questi anni è inevitabile fare un discorso che riguardi i dieci anni complessivi ed un raffronto con quella che è stata la precedente debacle della destra.
Dieci anni fa il Lazio, era una Regione in stato di default e insolvenza finanziaria: partecipate pronte a portare i libri in tribunale, asl che non presentavano i bilanci, fornitori pagati a mille giorni; il Lazio è una regione sana, i fornitori sono pagati a 60 giorni (prima regione italiana), secondo il Sole 24 Ore siamo prima regione in Italia per capacità di trattenere i propri studenti universitari, la prima regione in Italia per crescita delle imprese, la prima in termini di nuove start up; laddove prima i fondi europei non erano spesi (eravamo fanalino di coda) oggi siamo tra le prime in Italia per progettualità, abbiamo superato Veneto ed Emilia Romagna diventando la seconda regione per PIL assoluto per distacco. Capitolo a parte la sanità, dove siamo passati dall’essere una regione che di fatto rischiava di non avere più un servizio sanitario: in default e commissariato, all’essere non soltanto usciti dal commissariamento, ma poter investire massicciamente per il rilancio dei servizi oltre ad esserci distinti direi non solo a livello europeo, ma nel mondo occidentale nella lotta alla più grande catastrofe sanitaria dai tempi dell’influenza spagnola».
Se si parla di rilancio della Sanità e di lotta al Covid non possiamo che parlare del candidato presidente del Centrosinistra e Terzo Polo Alessio D’Amato…
«Alessio D’amato, in un contesto di buona amministrazione quale è stato quello della Regione Lazio negli ultimi anni, si è distinto appunto per quanto citato in domanda: compiendo un vero miracolo, ecco perché è l’uomo giusto per proseguire quanto di buono è stato fatto in questi dieci anni, non si può non ricordare che il Lazio grazie al suo lavoro è stata la regione che in Italia è stata la prima nella lotta al covid e nella campagna vaccinale, una lotta senza quartiere che ha visto Alessio D’Amato protagonista.
Una sua vittoria potrebbe far fare un ulteriore salto di qualità al Lazio, proiettandolo dove gli spetta: tra le prime regioni europee per efficienza, visione del futuro, capacità di gestione, creazione di lavoro, siamo ad un passo da una svolta storica preparata con saggezza e determinazione per dieci anni; ridare in mano il Lazio a chi, numeri alla mano, lo distrusse sarebbe un incomprensibile atto di autolesionismo, per questo non credo succederà».
Invece dei suoi cinque anni in Consiglio Regionale, che bilancio ne esce fuori?
«Il bilancio è più che positivo, ho cercato di essere vicino al territorio, ma di ragionare contemporaneamente su scala regionale, mi sono mosso sempre sull’idea che se lavoriamo per una società dove gli ultimi stanno meglio, allora stiamo meglio tutti.
Sono intervenuto su innumerevoli vertenze, da quelle degli operatori del comparto zootecnico agli operatori turistici, dai pendolari ai lavoratori del comparto privato e sanitario.
Ho fatto parte della commissione sanità dove ho avuto la possibilità di dare il mio contributo al grande balzo in avanti che la Regine ha fatto in questi anni lavorando spalla a spalla con Alessio D’Amato con un’attenzione particolare per il territorio sabatino, penso ai molti interventi di riqualificazione dell’Ospedale Padre Pio di Bracciano, l’ospedale di comunità ad Anguillara ed iniziative che hanno coinvolto tutti i comuni del territorio.
Ho dato il mio contributo anche in fase di progettualità e stanziamento di risorse del territorio, mettendo al centro la volontà di fare rete tra istituzioni e tra istituzioni e cittadini, poiché ritengo che un modello di sviluppo serio e sostenibile debba coinvolgere tutti, dalla filiera istituzionale al cittadino passando per le imprese; è solo insieme che si progetta un futuro per tutti.
Esempio lampante di questa intenzione è stata la legge per la valorizzazione dell’Etruria meridionale, un territorio di circa 1094 Km quadrati che si estende dal nord di Civitavecchia a Fiumicino comprendendo il territorio del lago di Bracciano e i Monti della Tolfa che si pone l’obiettivo di promuovere la realizzazione di un sistema integrato e partecipativo di sviluppo del territorio in grado di coniugare il patrimonio archeologico, storico, artistico, culturale e ambientale con le opportunità di crescita economica e occupazionale. Alla base della legge c’è proprio l’intenzione di favorire connessioni tra tessuto produttivo e amministrazioni per rilanciare il territorio e le sue potenzialità. Ci abbiamo messo risorse importanti e sono convinto sarà uno strumento utile al servizio dei cittadini e delle istituzioni».
Vuole fare un appello ai cittadini?
«Volentieri, in questi anni molto è stato fatto, partendo da una realtà sull’orlo del collasso abbiamo rimesso la regione sui binari della crescita con concretezza, serietà e duro lavoro. Ora abbiamo la possibilità di compiere questo percorso con un quinquennio di investimenti e progetti da concludere, avviati, in cantiere e ancora da fare. Il voto di domenica 12 e lunedì 13 febbraio rappresenta un crocevia fondamentale per il futuro del Lazio: i cittadini dovranno scegliere tra un passato fallimentare o un futuro migliore per tutti.
Ecco perché chiedo un voto per Alessio D’Amato, per il suo impegno, per la sua persona, per l’assessore alla sanità che è stato per cinque anni e per il presidente che potrebbe essere per i prossimi cinque.
Per gli stessi motivi chiedo anche una preferenza per il sottoscritto, perché penso di aver dimostrato che si può essere amministratori locali guardando al territorio e a chi lo abita nella sua interezza, senza ammiccamenti di parte, perché ho lavorato in maniera trasparente ed instancabile, ottenendo, cosa non da poco, risultati concreti per i cittadini del Lazio. Non perdiamo l’occasione di proseguire su questa strada, Avanti, insieme!».
L’agone
La redazione

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