20 Aprile, 2024
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La straordinaria (e attuale) importanza dei classici

All’“Ignazio Vian” un evento culturale di grande rilevanza

Il 12 novembre il liceo scientifico statale “Ignazio Vian” ha ospitato una giornata di studi di alto profilo, nell’ambito dell’iniziativa “Parole alate-Echi classici in tempi moderni”. Alle 11, nell’aula magna dell’istituto il professor Paolo Fedeli ha tenuto una “lectio magistralis” dal titolo “L’Ode del Soratte: da Orazio a Pavese”.

Paolo Fedeli, professore emerito di letteratura latina all’università degli studi di Bari “Aldo Moro” e accademico nazionale dei Lincei, è un latinista di chiara fama, noto soprattutto per i suoi studi sulla poesia di Orazio e Properzio.

I lavori sono stati introdotti dalla professoressa Lucia Lolli, dirigente scolastico del liceo e allieva del professor Fedeli; la dirigente ha annunciato l’inizio di una nuova fase per l’istituto al quale è stata recentemente assegnata, una fase ispirata ai valori della cultura e dell’interdisciplinarietà dei saperi.

A portare i saluti delle istituzioni locali è stata Emanuela Viarengo, assessore alla cultura del Comune di Bracciano. L’organizzazione dell’evento ha visto invece protagonisti attivi gli studenti e le studentesse delle quinte X e Y dell’indirizzo classico: i ragazzi hanno curato la produzione del materiale divulgativo, l’accoglienza degli ospiti e la presentazione dei relatori. Innegabile, pertanto, il valore di un’attività che ha avuto il merito di contribuire a orientare gli studenti verso le scelte che faranno in futuro.

Fedeli ha conquistato il numeroso pubblico presente, conducendolo attraverso le suggestioni della parola poetica, svelando i segreti delle connessioni testuali e intertestuali, illuminando lo spessore semantico delle “callidae iuncturae” oraziane: il fascino senza tempo dell’Ode I, 9, restituita in tutta la sua forza espressiva dalle chiose di Fedeli, ha rinnovato ancora una volta la magia della classicità che oltrepassa i limiti del proprio tempo e si leva come un respiro universale.

Orazio parla ai giovani del terzo millennio, così come parlò in epoche diverse a Giacomo Leopardi e a Cesare Pavese, le cui traduzioni dell’Ode sono state proposte e commentate dal professore al pubblico presente; il relatore ha tenuto a ricordare come il patrimonio classico sia ancora parte viva e vivificante della nostra vita e come sia alla base della nostra identità letteraria e culturale.

A seguire Nicola Barbuti, ricercatore dell’università di Bari ha illustrato il ruolo degli umanisti nell’era digitale, il cui compito oggi è, tra gli altri, quello di coniugare la voce senza tempo del patrimonio classico con le potenzialità del mondo virtuale: gli strumenti tecnologici della contemporaneità, ha spiegato Barbuti, possono mettersi al servizio delle “humanae litterae”, consentendoci di spaziare in direzione diacronica e sincronica tra le infinite strade offerte dalla realtà aumentata.

Ricco di interventi interessanti è stato anche il dibattito che si è aperto a conclusione del convegno: studenti, ex studenti e rappresentanti delle realtà culturali del territorio hanno proposto contributi e sollecitato riflessioni, alimentando un bel momento di vivace scambio intellettuale.

Con questo evento il “Vian” propone la sua idea di liceo classico come scuola che fornisce agli studenti una solida preparazione sul mondo antico, ma al contempo assicura loro gli strumenti per comprendere e affrontare con successo le complesse sfide del mondo di oggi.

Chi ha partecipato è sicuramente tornato a casa più ricco e consapevole: la lezione dei classici è sempre attuale e permette a chi la conosce di vedere lontano, perché, come recita il filosofo, siamo “nani sulle spalle dei giganti”.

Daniele Virgili, professore

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