26 Aprile, 2024
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Cefalonia, ottant’anni fa la tragedia della 33.ma Divisione di fanteria “Acqui”

Riceviamo e pubblichiamo – Quest’anno ricorre l’80° anniversario della tragedia della 33.ma Divisione di Fanteria Acqui a Cefalonia (settembre 1943) e l’Associazione ha deciso di ricordare l’avvenimento dedicandogli il calendario.

La decisione è scaturita dalla considerazione che si deve ricordare per non dimenticare; ricordare per non ripetere in futuro gli errori del passato.

I principali conflitti del secolo scorso, e non solo, nella loro globalità ed efferatezza, hanno duramente colpito anche il nostro popolo, che ha pagato a caro prezzo la partecipazione dei nostri giovani alla guerra. É dovere di tutti noi ricordare chi è caduto per la Patria, chi è partito con la convinzione di far ritorno presto a casa e invece ha perso la vita vedendo sfiorire la propria giovinezza e i propri sogni in un campo di battaglia. Poiché il sacrificio di ciascun militare è stato importante e non deve essere vano, l’Associazione, per onorarne la memoria, rende loro omaggio dedicando il calendario al loro sacrificio.

A Cefalonia furono spezzate migliaia di vite nei modi più cruenti e disumani, che nulla avevano a che fare con il rispetto dovuto al vinto, come l’onore delle armi esige. Fu odio o fu vendetta? A chi legge l’onere di farsi un’opinione e riflettere da uomo libero.

L’Associazione è qui presente solo per tramandare la storia della nostra Patria, affinché l’oblio non l’avviluppi ma sia di riferimento, attraverso la conoscenza e la riflessione, alle giovani generazioni presenti e future sugli errori commessi.

La cronologia degli avvenimenti vissuti dalla 33ª Divisione di fanteria Acqui, e riportata nel calendario, trae origine da una presentazione fatta dal Gen. B. Renato Capuano, Ufficiale dell’Accademia Militare, appassionato studioso di storia, che ha curato negli anni, e cura tuttora, la ricerca di ogni atto amministrativo e di testimonianze attinenti agli eventi di Cefalonia.

L’Associazione si onora di ospitare nel nostro calendario anche il contributo della Professoressa Giuseppina Allegrini, figlia di un reduce della 33ª Divisione Aqui che, fatto prigioniero a Corfù, visse – da deportato prima e da internato poi – la triste esperienza dei campi di concentramento: prima in Germania e poi in Russia.

Sono certo che la visione del calendario, attraverso il contenuto e le immagini, induca tutti a riflettere sulla sofferenza patita da chi ha lottato per offrire un mondo migliore e sia monito per coloro che verranno.

Con l’occasione formulo a tutti gli auguri più cari di Buon Natale e Buon Anno. Sia il 2023 un anno in cui si possa tutti riprendere a correre verso il futuro con entusiasmo e gran voglia di migliorarsi.

Carissimi Soci, Amici e Simpatizzanti, cerchiamo insieme, con il rispetto dei valori umani e il desiderio di vivere in serenità, di progredire verso un futuro stabile, equo e condivisibile da tutti.

Il presidente
Generale Nicola Tauro

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