29 Marzo, 2024
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Verso il 2023, verso febbraio

Sta per chiudersi un anno complicato, ma per lo meno stavolta pare non si debbano fare i conti con il covid. Che resta un problema, sicuramente meno preoccupante rispetto all’ultimo biennio. Si, permane la paura. E mentre sfuma la storia dei no vax, in politica riprendono quota altre questioni: gli sbarchi di chi – disperato – cerca un futuro migliore rispetto al dramma che vorrebbe lasciarsi alle spalle; il reddito di cittadinanza, croce e delizia di un Paese che ha problemi ben più gravi da affrontare, ma che forse li considera alla Totò, “semplici quisquiglie e pinzellacchere”. Ecco, a volte basta poco per rendersi conto che la politica sia distante anni luce dalle esigenze del popolo. Bel Paese, l’Italia, ma a volte pare il vaso di Pandora, un concentrato di mali, magagne, incomprensioni. I buoni propositi restano utopia, inclusi soprattutto quelli della classe politica, che non mantiene le promesse esternate in campagna elettorale. Che poi finita una, ne comincia un’altra. A febbraio si torna alle urne, ci sarà da scegliere il nuovo governo del Lazio. Il centrodestra, forte della vittoria nazionale, bisserà il successo? O, visto che sugli errori si cresce, stavolta al centrosinistra riuscirà il riscatto politico?

Per raccogliere l’eredità di Nicola Zingaretti si punta forte su Alessio D’Amato, con l’augurio che possa replicare da Governatore l’ottimo lavoro portato avanti come assessore alla sanità. A due mesi dal voto è presto per fare ipotesi, qui la speranza è che non rivinca il partito degli astensionisti. L’Italia, in questo caso la nostra regione, ha bisogno di politici degni di tal nome. Agli elettori il compito di dare un segnale, cominciando senza disertare le urne.

Massimiliano Morelli

 

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