28 Aprile, 2024
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Stop a specie aliene invasive, biodiversità da proteggere

L’Ente Parco Bracciano-Martignano affianca il progetto Life ASAP

Si chiamano specie aliene invasive (Invasive alien specie, IAS) e sono organismi introdotti dall’uomo, in modo accidentale o volontario, al di fuori della loro area di origine, che si insediano in natura e causano notevoli impatti sull’ambiente e sulla vita dell’uomo. Minacciano l’esistenza di moltissime specie ed ecosistemi, al pari della distruzione degli habitat. In Italia le specie aliene sono più di 3.000, di queste circa il 15% invasive, con un aumento del 96% negli ultimi trent’anni.

All’interno del Parco Naturale Regionale Bracciano-Martignano, sono ormai molte le specie aliene invasive che da anni minacciano l’ecosistema nativo. Tra queste, la zanzara tigre (A. albopictus), la nutria (Myocastor corpus) e la testuggine palustre americana (Trachemys scripta) si classificano come le più note.

Meno conosciute ma altrettanto pericolose sono invece l’Elodea canadensis, una pianta infestante di acqua dolce, originaria del nord America che sta velocemente proliferando nelle acque interne del lago di Bracciano; così come il gambero rosso della Louisiana, originario delle aree palustri e fluviali degli Stati Uniti centro meridionali, che fu importato in Toscana per un tentativo di commercializzazione e poi diffuso in tutta Italia, dopo esser sfuggito al controllo degli allevamenti di chi lo aveva importato. Questa specie rappresenta una gravissima minaccia in quanto è portatrice sana della famigerata “peste del gambero”, una malattia mortale per le specie nostrane.
Purtroppo nell’elenco delle numerose specie alloctone, ci sono anche numerosi pesci che oggi vivono nel nostro lago, tra questi la gambusia, il persico trota e la carpa, proveniente dall’Asia.

«Sono oggi una delle più gravi minacce alla biodiversità e ai servizi ecosistemici e causano danni, spesso ingenti, alla salute umana e all’economia, in particolare alle attività agricole e selvicolturali, alle infrastrutture, alle reti idriche e così via, con pesanti costi per la collettività»: è quanto si legge nella delibera firmata da Vittorio Lorenzetti, presidente del Parco naturale regionale di Bracciano-Martignano, e sottoscritta dal direttore Daniele Badaloni, in cui si approvano le “Linee guida per la gestione delle specie aliene invasive nelle aree protette” del progetto co-finanziato dall’Unione europea “Life ASAP-Alien Species Awareness Program”, coordinato dall’Istituto Superiore per la Protezione e la ricerca Ambientale (Ispra) e che vede coinvolta in qualità di partner anche la Regione Lazio, come atto di indirizzo per il contrasto alle invasioni biologiche nelle aree naturali protette e nei siti di “Rete Natura 2000”.

L’Ente parco è oggi impegnato per contrastare e contenere soprattutto alcune specie vegetali alloctone che si sono diffuse a causa della crisi idrica. Fra gli impegni, è inclusa la promozione e la sensibilizzazione alla cittadinanza sui comportamenti da adottare in caso di contatto visivo con una specie selvatica presente nei territori Parco. Tra le regole comportamentali si consiglia di non dare cibo ai cigni, anatre e oche, presenti sul lungolago: la dieta di questi animali è fondamentalmente erbivora e il pane che viene loro fornito può causarne la morte.
Erica Trucchia
per il Parco naturale regionale Bracciano-Martignano

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