L’esperto spiega che i quesiti “toccano questioni quali la responsabilità civile, la separazione delle carriere, che non sono contemplati nel progetto attuale di riforma”

 I quesiti referendari presentati giovedì da Lega e Partito Radicale “non interferiscono con i temi della riforma in corso”. Lo rileva, interpellato dall’AGI, il professor Alfonso Celotto, ordinario di diritto costituzionale all’università di Roma Tre. “I referendum toccano questioni quali la responsabilità civile, la separazione delle carriere, che non sono contemplati, mi sembra, nel progetto attuale di riforma”, osserva il costituzionalista, rilevando anche che “in parte un quesito riguarda il tema dell’elezione dei togati al Csm, ma sarà la Cassazione, alla quale spetta il vaglio, a pronunciarsi su un’eventuale interferenza“.

Un modo per inserire altri temi nel dibattito

Celotto, inoltre, rileva che i quesiti depositati alla Suprema Corte “appaiono come un’iniziativa per mettere altri temi nel dibattito sulle riforme: dobbiamo ricordare inoltre che, negli ultimi 20 anni, c’è stata una forte disaffezione verso i referendum, con difficoltà a raccogliere le firme e a raggiungere il quorum”.

Le riforme in materia di giustizia, secondo il costituzionalista, “oggi devono riguardare in primo luogo la funzionalità dei processi civili e penali. Certo – conclude – la questione del Csm va affrontata e va trovato un ‘sistema modello‘”.

(AGI)

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