26 Aprile, 2024
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Oriolo, chiuso il procedimento sull’ex discarica di San Baccano

L’appello è improcedibile. Parola di Corte dei Conti

Con sentenza 113/21 della Sezione Terza Giurisdizionale Centrale d’Appello la Corte dei Conti ha definitivamente assolto nel merito il sindaco, i sindaci precedenti e la responsabile dell’Ufficio tecnico, che erano stati citati per un’ipotesi di danno erariale derivante dalla mancata bonifica della ex discarica comunale di San Baccano, che era stata inclusa in una procedura d’infrazione a seguito di sentenza della Corte di Giustizia dell’Unione europea.
Il collegio, dopo aver preso atto della rinuncia della Procura nei confronti dell’attuale sindaco verso cui il procedimento è stato quindi dichiarato definitivamente estinto, ha reputato inammissibile l’appello nei confronti degli altri sindaci e della responsabile dell’Ufficio tecnico, in quanto la procura appellante ha contestato solo gli elementi relativi al dover considerare corretto l’inserimento della ex discarica di San Baccano nel censimento delle discariche abusive, senza nulla evidenziare relativamente alla condotta “assolutamente diligente” mantenuta dalle amministrazioni e sottolineata nella sentenza di primo grado.
Dopo aver dimostrato con piani e analisi di rischio che la discarica di San Baccano non è e non era mai stata inquinante, dopo aver ottenuto l’espunzione dalla assurda procedura d’infrazione, con la sentenza si chiude definitivamente una vicenda che rappresentava una ferita e un’ingiustizia clamorosa per una comunità e per il ciclo amministrativo di “Insieme per Oriolo”, che ha sempre dedicato massima attenzione e massimo impegno proprio sulle tematiche inerenti le politiche di tutela, di protezione e di preservazione dell’ambiente.
La vicenda risulta ancora più clamorosa se si considera come il procedimento appare un unicum nel Lazio, determinato dal combinato disposto di due esposti, uno a carattere nazionale datato settembre 2015 a firma di alcuni esponenti del M5S, e uno a carattere locale datato 2014 a firma di un ex consigliere di minoranza.

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