29 Aprile, 2024
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Covid19, troppe morti sul lavoro per il virus

Diminuiscono gli infortuni sul lavoro, ma crescono i casi mortali: nel 2020 anche a causa della pandemia da Covid 19 – segnala l’Inail – le denunce di infortunio sul lavoro presentate sono state 554.340 con un calo del 13,6% sul 2019 mentre quelle di infortunio mortale sono state 1.270 con una crescita del 16,6%. I dati del 2020, spiega l’Istituto, «sono fortemente influenzati dall’emergenza Coronavirus». Il calo delle denunce di infortunio, infatti, risente del lockdown e della riduzione dell’attività economica che si è avuta nei mesi successivi mentre l’aumento dei casi mortali è legato alle infezioni da Covid 19 che hanno colpito soprattutto il personale sociosanitario. Le denunce di infortunio da Covid 19 rappresentano un quarto del totale di quelle complessive e un terzo dei casi mortali.

Non sono compresi nel calcolo i contagi dei medici di famiglia, dei pediatri di libera scelta e dei farmacisti non dipendenti, non coperti dalla tutela Inail. A influenzare la flessione degli infortuni complessivi – spiega l’Inail – è stato solo l’andamento registrato nei primi nove mesi del 2020 (21,6% tendenziale), mentre nell’ultimo trimestre 2020 con l’attività ripresa e il balzo dei contagi da Covid si è registrato un incremento delle denunce del 9,1%. Tra le denunce di infortunio sul lavoro si sono ridotte soprattutto quelle riferite agli incidenti in itinere (-38,3%, da 100.905 a 62.217) anche a causa del lockdown e del largo utilizzo dello smart working, mentre le denunce di infortunio in occasione di lavoro sono diminuite solo del 9%.

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