26 Aprile, 2024
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Covid, 22 Gennaio 2021: il Lazio resta in zona arancione per altri 14 giorni

E’ quanto si apprende dalla bozza del report settimanale di monitoraggio di ministero della Salute e Iss

Mancano poche ore prima che vengano resi noti i dati settimanali del monitoraggio dell’Istituto Superiore di Sanità,

sulla base dei quali il ministro della Salute, Roberto Speranza, assegnerà il colore (giallo, arancione, rosso) alle diverse regioni italiane con una nuova ordinanza valida dal weekend o dal lunedì successivo.

Il Lazio, finora in fascia arancione, ha annunciato ieri un Rt inferiore a 1, il che consentirebbe il passaggio dalla zona arancione a quella gialla, ma non prima di due settimane. Il Lazio, infatti, a prescindere dai parametri in miglioramento, dovrà restare in zona arancione ancora per 14 giorni a partire da oggi, come da Dpcm del 3 novembre.

Questo perché occorrono due settimane con Rt inferiore a 1 prima che la regione torni gialla e abbandoni la fascia arancione in cui è stata collocata. Oltre all’andamento dell’indice Rt, bisognerà comunque valutare anche gli altri parametri ( 21 in tutto), tra i quali rientrano dati e numeri sull’andamento del contagio, la percentuale dei posti letto occupati in terapia intensiva e quella dei pazienti ricoverati nei reparti ordinari, solo per citarne alcuni.

“La discesa della curva della percentuale dei positivi sui tamponi molecolari è lineare”, spiega il matematico Giovanni Sebastiani dell’Istituto per le Applicazioni del calcolo del Cnr. “Dall’inizio della seconda settimana di gennaio – prosegue Sebastiani – stanno diminuendo sia le terapie intensive che i ricoverati con sintomi nei reparti non critici”.

Ma restano due incognite: “Gli effetti delle misure rilasciate il 7 gennaio, che saranno visibili nei prossimi cinque, sette giorni, e quelli connessi all’inizio della scuola e per i quali bisognerà attendere almeno due settimane dall’inizio delle attività scolastiche”. Il dato che  fa ben sperare è che “la percentuale dei casi positivi è scesa al 10% e, quindi, è tornata al valore del 20 dicembre circa, attestandosi così ben sotto a quello del picco, pari al 13%”.

(La Repubblica)

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