18 Aprile, 2024
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La protesta degli studenti milanesi contro la didattica a distanza

Sugli ingressi del provveditorato catene, lucchetti e il cartello “Chiuso per incompetenza”

Un blitz notturno per mettere catene simboliche all’ufficio scolastico regionale di Via Polesine a Milano. Prosegue così la protesta degli studenti contro la didattica a distanza imposta alle superiori come misura di contenimento del contagio Covid. Questa notte un gruppo di ragazzi, riuniti sotto la sigla “Comitato in difesa della scuola” ha bloccato gli ingressi dell’ex provveditorato con il motto: “Vi chiudiamo fuori come voi avete chiuso fuori noi”.

Sui cancelli dell’ufficio sono anche comparsi – oltre a catene e lucchetti – cartelli con la scritta: “Chiuso per incompetenza”. Il Comitato in una nota spiega: “A noi viene negata la possibilità di frequentare il luogo che dovrebbe arricchirci culturalmente e umanamente. Voi che invece avreste il dovere di prendere decisioni per il nostro futuro vi limitate a miseri giochi di potere per difendere qualche colore politico o poltrona”, rivolgendosi a chi ha deciso di rimandare le lezioni in presenza alle superiori.

Alla classe dirigente rimproverano “8 mesi di immobilismo: siamo ancora costretti a chiedervi più spazi, più trasporti, più assunzioni, più sicurezza, più soldi… Le stesse rivendicazioni di maggio”. Un richiamo anche alle “occupazioni degli ultimi giorni” in vari istituti superiori della città: “è arrivato il momento che i giovani si riprendano i loro diritti, il loro presente e il loro futuro. L’azione di questa notte, promossa dal Comitati in Difesa della Scuola, vuole essere un chiaro atto di attacco e denuncia a una classe politica divisa e senza prospettiva sociale”. Infine un ulteriore annuncio: “Saremo noi a occuparci della scuola. Restate a casa voi che molteplici volte vi siete dimostrati incapaci, lasciate spazio e possibilità di fare a persone il cui sguardo è volto verso il futuro. Il futuro di noi studenti”.

(Agi)

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