28 Aprile, 2024
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Navalnyj atterrato a Mosca e arrestato in diretta televisiva

Fermati 37 tra i suoi sostenitori

Lo fa sapere, postando due video, la sua portavoce Kyra Jarmish. L’oppositore rientra nonostante le minacce, il volo dirottato allo scalo di Sheremetevo. Era in Germania dove è stato curato per l’avvelenamento da Novichok

MOSCA – Aleksej Navalnyj, il principale oppositore del Cremlino, è stato arrestato in diretta tv non appena atterrato a Mosca, all’aeroporto di Sheremetevo. Lo ha fatto sapere la sua portavoce Kyra Jarmish, postando due video del momento in cui Navalnyj è stato bloccato dagli agenti della polizia di frontiera al controllo passaporti. Prima di seguirli, si è congedato con un bacio dalla moglie Julija. Il Servizio penitenziario federale russo (Fsin) ha detto alla stampa che Navalnyj è stato arrestato in seguito alla sua richiesta di convertire la libertà vigilata in pena detentiva. Resterà in custodia fino a processo.

Poco prima, dopo essere arrivato nel terminal dell’aeroporto, Navalnyj aveva detto ai giornalisti di sentirsi “assolutamente felice” e aveva definito oggi “il miglior giorno dei miei ultimi cinque mesi”.

L’oppositore aveva inoltre criticato le autorità per avere deviato l’aereo facendolo atterrare nell’aeroporto Sheremetevo e non nello scalo di Vnukovo dove l’atterraggio era inizialmente previsto. Si era poi scusato con gli altri passeggeri per questo inconveniente e aveva ripetuto quanto già detto alla partenza a Berlino, cioè che non temeva l’arresto perché non ha fatto niente di illegale.

Il capo dell’opposzione russa era partito oggi da Berlino per la Russia, nonostante la minaccia di arresto. È rientrato a Mosca dopo aver ultimato la convalescenza per il tentato avvelenamento dell’agosto scorso.  L’arrivo era previsto nello scalo di Vnukovo, ma all’ultimo momento il volo è stato dirottato verso quello di Sheremetevo.

All’aeroporto di Vnukovo, prima dell’arrivo di Navalnyj, sono stati arrestate 37 persone, tra le quali alcuni dei suoi più stretti collaboratori: Ljubov Sobol, Ruslan Shaveddinov e Konstantin Kotov.

Navalnyj, che ha accusato il Cremlino del suo avvelenamento, sottolinea che i centri di potere vicini al presidente russo Vladimir Putin abbiano più volte tentato di dissuaderlo dal rientrare in patria. A dicembre il Servizio penitenziario federale aveva avvertito Navalnyj che avrebbe affrontato il carcere se non si fosse presentato nei suoi uffici, secondo i termini della condanna del 2014 per appropriazione indebita e riciclaggio di denaro.

L’oppositore ha sempre bollato come motivata politicamente la sentenza, e la Corte europea per i diritti umani ha stabilito che era illegale. Il servizio carcerario ha chiesto a un tribunale di Mosca di dare attuazione alla condanna a tre anni e mezzo, cancellandone la sospensione, e di  “intraprendere tutte le azioni necessarie per trattenere Navalnyj in attesa della sentenza del tribunale”.

Il dissidente era entrato in coma mentre era a bordo di un volo interno dalla Siberia a Mosca il 20 agosto. Era stato trasferito a un ospedale di Berlino due giorni dopo. Laboratori in Germania, Francia e Svezia e test condotti dall’Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche hanno stabilito che era stato esposto a un agente nervino Novichok dell’era sovietica.

Le autorità russe ricordano che i medici hanno curato Navalnyj in Siberia prima che fosse trasportato in aereo in Germania e non hanno trovato tracce di veleno. Le autorità di Mosca sfidano i funzionari tedeschi a fornire la prova dell’avvelenamento e rifiutano di aprire un’inchiesta penale, citando la mancanza di prove dell’avvelenamento.

Il mese scorso, Navalnyj ha diffuso la registrazione di una telefonata con un interlocutore descritto come membro del Servizio di sicurezza federale, in cui si ammette l’avvelenamento e il tentativo di copertura. L’Fsb ha respinto la registrazione come falsa.

(La Repubblica)

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